Musica: a Cittanova il gruppo Mattanza
Sabato 29 settembre alle ore 22 in Piazza Garibaldi a Cittanova il gruppo reggino Mattanza continua il tour che dà il titolo all’ultimo lavoro discografico “Cu non ha non è”. Dal 1976 i musicisti che compongono i Mattanza (conosciuti con questo nome dal 1997, anno in cui Mimmo Martino, cantante e leader, ribattezza il gruppo con questo nome pregno di significati) lavorano per valorizzare la cultura popolare, il cui bagaglio infinito di informazioni e tradizioni rischia di essere impoverito, trascurato, o peggio, cancellato dalle odierne tendenze massificanti. Da qui il riferimento al verbo spagnolo “matar”, “uccidere”, e alla sanguinolenta pratica anch’essa parte, purtroppo, della nostra cultura. Questa mattanza deve essere evitata con ogni mezzo perché, come ricorda Mimmo a conclusione di ogni concerto: “Un popolo senza storia è come un albero senza radici. È destinato a morire”.
Il progetto Mattanza è perciò la resistenza all'etnocidio in corso, attuata mediante l'impegno nella valorizzazione della cultura popolare con ricerche e confronti che abbracciano tutto il Centro-Sud, reinterpretazioni e ricostruzioni di canzoni popolari, riscoperta di testi, filastrocche, proverbi, poesie e ninne nanne altrimenti dimenticate, testimonianze reperite sul campo, e la loro espressione in musica. Musica che si risolve in un irresistibile crocevia di suoni e liriche che attingono alla tradizione popolare mediterranea e calabrese in particolare, con tutta la potenza della saggezza antica ma con la freschezza di una nuova concezione musicale, in un connubio perfetto di strumenti tradizionali e moderni.
I musicisti che Mimmo ha scelto per sviluppare e diffondere questo importante progetto di recupero delle nostre tradizioni sono: Roberto Aricò (basso e contrabbasso); Enzo Petea (fisarmonica, tastiere); Fabio Moragas (chitarra battente, chitarra classica); Mario Lo Cascio (chitarre, lira calabrese, fiati popolari); Giovanni Squillacioti (tamburi a cornice). Con la voce di Mimmo si intreccia, quasi in un botta e risposta, quella di Rosamaria Scopelliti. Entrambi sono anche partecipi dell’accompagnamento strumentale, Mimmo con il flauto dolce, l’armonica, la zumpettana e il cajόn, Rosamaria con shaker e tamburello.