Psicologia: volto fotografato in primo piano percepito cattivo

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Attenti alle foto troppo ravvicinate: possono distorcere sottilmente i tratti del viso e farvi apparire come meno affidabili e più 'cattivi'. A dirlo è uno studio del Caltech, il California Institute of Technology, pubblicato su PLoS One. Gli scienziati, in diversi esperimenti, hanno chiesto a molti volontari di giudicare 36 fotografie che mostravano due differenti immagini di 18 individui: una in cui la persona era stata fotografata a 2 metri di distanza e una in cui era stata fotografata a circa 50 centimetri.

Il soggetto manteneva esattamente la stessa espressione facciale. In generale, l'immagine più ravvicinata era percepita come meno attraente, inaffidabile e poco competente. Secondo gli scienziati, i tratti del viso risultavano alterati, con narici più grandi e orecchie più piccole, e questo potrebbe aver indotto disagio in quelli che le guardavano. Tutto, comunque, potrebbe però essere riconducibile a fattori legati alla sensazione di invasione dello spazio personale. ''La distanza di 50 centimetri è già compresa all'interno del proprio spazio personale e, probabilmente, la foto ravvicinata fa percepire questa ‘invasione’, con le inevitabile reazioni che ne seguono. Inoltre, la percezione della distanza da un individuo avviene tramite l'amigdala, che è una struttura legata alla valutazione dell'affidabilità e della minacciosità di un viso'', ha spiegato Ralph Adolphs, fra gli autori dello studio.