Festival d’Autunno: Ornella Vanoni inaugura la X edizione

Catanzaro Tempo Libero

Intimità, emozioni e allegria. Questi gli ingredienti del concerto che ieri sera al Teatro Politeama di Catanzaro ha inaugurato la X edizione del Festival d’Autunno, diretto da Antonietta Santacroce. In un’atmosfera da jazz club è stata Ornella Vanoni ad appassionare il numeroso pubblico presente. Per molti sarà stato un ritorno al passato, quando gli artisti non si limitavano ad una semplice esibizione. E la Vanoni ha dimostrato, ove ci fosse bisogno di una conferma, di essere artista a tutto tondo, capace di suscitare attenzione con battute ironiche e racconti della propria vita. E l’intesa con i suoi fan non è tardata ad arrivare.

La cantante milanese ha presentato i brani che fanno parte dei suoi ultimi album senza trascurare alcuni suoi memorabili successi. Canzoni senza tempo, non solo del suo repertorio ma anche appartenenti ad altri cantanti. Brani che lei ama in maniera particolare e ciò lo si nota dalla estrema sensibilità con cui le ha reinterpretate, oltre agli efficaci arrangiamenti. Con lei un trio acustico che è riuscito a dare ad ogni brano il giusto calore. Edu Hebling, al contrabbasso, Paolo Vianello, al pianoforte, e Nicola Oliva, alle chitarre, si sono contraddistinti, oltre che per le indubbie qualità tecniche, per la capacità di dare nuova vita a canzoni che apparentemente avevano nella versione originale una estrema raffinatezza. Con suoni morbidi e intimi i tre musicisti hanno esaltato ancor di più la voce calda e versatile della Vanoni che ha iniziato il suo concerto con “Vita”, di Lucio Dalla e Gianni Morandi.

Sofferte le interpretazioni di “La mia storia tra le dita”, di Gianluca Grignani, e “Io che amo solo te”, di Sergio Endrigo. Due epoche e due stili lontani che hanno trovato un punto d’incontro. Un attimo di pausa con un intervento ironico: <>. E giù gli applausi. Non servivano queste parole per far diventare la Vanoni più simpatica, ma in quel momento la gente l’ha sentita più vicina.

Tra gli applausi sono partite le note di “Vendo casa”, indimenticato brano dei Dik Dik, seguito da “Averti addosso”, di Gino Paoli. La struggente bellezza di questi brani ha fatto dimenticare i successi che molti avrebbero voluto ascoltare. C’è spazio per “Una sigaretta”, di Renato Carosone, e “My funny Valentine”, evergreen scritto da Rodgers e Hart ed entrato nel songbook di artisti come Frank Sinatra, Ella Fitzgerald e Chet Baker, per citarne solo alcuni. La versione di Ornella Vanoni può essere considerata tra le più sofisticate e appassionate. “Che cosa c’è” è il suo mondo. Alla fine del brano ha tolto le scarpe dai tacchi vertiginosi, perché ballare in quelle condizioni sarebbe stato impossibile. C’è il Brasile nel suo sangue e a quel paese dedica un lungo medley aperto con “La voglia, la pazzia” e chiuso con “Tristezza”. Ma la malinconia non è stata di casa al Teatro Politeama.

Il concerto nel finale ha regalato altre stupende “cartoline”. “Non abbiam bisogno di parole”, di Ron, e “Alta marea”, di Antonello Venditti, hanno anticipato il racconto del primo incontro con Gino Paoli. “Mi fece ascoltare una canzone in cui descriveva le mie mani grandi, capaci di trattenere tutto. Tranne lui”, dice con un pizzico di ironia e un po’ di amarezza. Ed è subito “Senza fine”. Non poteva mancare Lucio Battisti. “E penso a te” è reso ancora più intimo e riflessivo, quasi un sussurro che diventa sofferenza prima della speranza finale di “Domani è un altro giorno”.

Ornella Vanoni scalza e felice ha salutato tutti chiamando sul palco Antonietta Santacroce, elogiandola “per la capacità e il coraggio dimostrato nell’organizzare in periodi come questo un cartellone di grande qualità, e soprattutto dedicato alle donne”. “Con il concerto di stasera, Ornella Vanoni con la sua classe insuperabile e la sua splendida voce ha letteralmente stregato il pubblico del Teatro Politeama, proponendo un concerto vario e brillante in cui ha mescolato alcuni dei suoi grandi successi ad aneddoti vari, unitamente a omaggi ai grandi interpreti della canzone italiana ed internazionale. E’ stato difficile racchiudere in un solo concerto cinquanta anni di successi, ma la scaletta presentata ha riscosso grande successo tra il pubblico e gli addetti ai lavori. La cantante milanese entusiasma ancora una volta e apre nel migliore dei modi la X edizione del Festival d’Autunno”.

Il Festival d’Autunno continua, venerdì 12 ottobre al Museo San Giovanni di Catanzaro, con “L’arte delle donne”. Incontro con Vittorio Sgarbi che parlerà della forza deduttiva della figura femminile nell’arte. Sarà questo il primo dei quattro appuntamenti gratuiti, regalo del Festival per la X edizione. I biglietti dei prossimi eventi potranno essere acquistati presso la sede del Festival sita a Catanzaro in via Spasari, 15 (dietro le Poste Centrali) , aperta da lunedì a sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16,30 alle 19,30, oppure on line sul sito www.festivaldautunno.com. Sarà possibile acquisire i biglietti presso i seguenti punti vendita autorizzati: Bar Centrale di Catanzaro Lido, Quelli che il Toto di Soverato e In prima fila a Cosenza.