Vibo, Curtosi: “sull’acqua non potabile il palazzo dorme”
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Filippo Curtosi Segretario provinciale aggiunto:
“Il cittadino vibonese ha il diritto di sapere quale è lo stato di salute dell’acqua che scorre dai rubinetti di casa ? Perché Palazzo Luigi Razza non informa ? La denuncia, delle ultime ore del signor Sebastiano Sorrentino, da Vena Superiore, ci ricorda che l’acqua potabile di Vibo Valentia e dintorni continua ad essere sporca e non soltanto perché lo afferma l’anziano signore della frazione ma anche perché i cittadini, che assistono giornalmente alla pessima qualità dell’acqua distribuita, sono consapevoli che nulla è cambiato rispetto agli ultimi e sempre preoccupanti risultati fatti conoscere nei mesi scorsi.
L’unica speranza è affidata all’inchiesta dell’autorità giudiziaria che ne siamo certi segue con grande attenzione l’evolversi della vicenda tenendo conto anche del “silenzio” degli stessi cittadini che ormai non sanno più a che santo votarsi, visto che la loro protesta, nel tempo, non è mai approdata a mai niente di positivo. Cittadini che appaiono sempre più stanchi anche di protestare visto che i segnali di risposta tardano a venire. E’evidente che l’acqua non potabile continua ad essere il cruccio più assillante della vita quotidiana.
Giustamente, il cittadino ha tutto il diritto di domandarsi perché l’Amministrazione attiva non dà segnali, non informa, lasciando a ..secco anche sul piano dell’informazione. Il perenne silenzio di Palazzo Luigi Razza sull’acqua non potabile e l’assenza di uno stato d’intervento per tentare di risolvere l’annoso e delicato problema la dice lunga sull’apatia dimostrata in questa direzione. Il caso denunciato nelle ultime ore da Vena Superiore rappresenta, dunque, la conferma che il controllo esercitato sul sistema di distribuzione idrica non è tra i più scrupolosi e che difficilmente il cittadino verrà informato sull’eventuale peggioramento o meno della qualità dell’erogazione del prezioso liquido.
Questa già nota indifferenza dell’Amministrazione comunale è un invito alla rassegnazione ? Signor Prefetto e signori amministratori dell’Azienda sanitaria provinciale a chi bisogna esporre questo sacrosanto diritto all’utilizzo dell’acqua potabile? “