Agricoltura: Statti su ddl stabilità

Calabria Attualità

“Come certificato da tutte le rilevazioni e le analisi economiche l’agricoltura italiana – alla quale contribuisce il nostro sistema agricolo ed agroalimentare regionale – mostra segni di vitalità non indifferenti, in uno straordinario momento di crisi è proprio nel settore agricolo che aumenta l’occupazione ed il Prodotto interno lordo si mantiene su livelli sostanzialmente stabili. – Lo afferma in una nota stampa Alberto Statti, Presidente Confagricoltura Calabria - Il settore primario si conferma – dunque – come anticiclico per definizione e potenzialmente in grado di contribuire – anche nei momenti peggiori – all’economia nazionale ed a quella dei singoli contesti regionali.

Questa premessa – facilmente condivisibile perché documentata da numeri incontrovertibili – dovrebbe indurre la definizione di adeguate strategie di sostegno ma se anche non si dovesse essere convinti di questa necessità quantomeno era lecito attendersi che non vi fossero misure inutilmente dannose. Il Ddl varato dal Governo Monti va invece esattamente in questa direzione colpendo il sistema agricolo e mettendo a rischio il percorso di modernizzazione intrapreso in tutto il Paese, un percorso che anche in Calabria si stava materializzando e del quale abbiamo una stringente necessità; in buona sostanza il governo tecnico ha stabilito che a partire dal primo gennaio 2013 le società agricole non avranno più la possibilità di determinare il reddito su base catastale.

Sarà dunque obbligatorio determinare il livello di tassazione alla forma di organizzazione giuridica dell’attività economia agricola; così facendo viene penalizzata la costituzione di società e si determina una battuta d’arresto per la sempre più necessaria aggregazione in agricoltura. Non è un aspetto di poco conto, uno dei principali problemi del sistema agricolo nazionale – e soprattutto calabrese – è proprio questo e riguarda direttamente le dimensioni aziendali; se viene meno anche l’agevolazione a stare insieme attraverso una società fiscalmente agevolata è facile prevedere che nel sistema agricolo le aggregazioni subiranno una decisa battuta d’arresto con un rapporto tra Superficie Agricola Utilizza ed azienda che è già troppo basso e distante dalla media europea.

Il confronto sviluppato da Confagricoltura con il Governo aveva consentito che sulla questione Imu ci fosse una rivisitazione della drammatica impostazione iniziale ma – purtroppo – dobbiamo osservare che in ogni provvedimento varato dal Governo la sorpresa – in negativo – è sempre dietro l’angolo; l’agricoltura è per l’Italia – cosi come per la Calabria – una risorsa sulla quale investire, questa consapevolezza dovrebbe essere patrimonio comune e determinare provvedimenti di natura diversa rispetto a quelli che abbiamo davanti. In Calabria il percorso di aggregazione è assolutamente necessario, l’augurio è che il Parlamento corregga questa disposizione cogliendo per intero il significato dei rilievi mossi da Confagricoltura; il fatto che le società agricole determinino il reddito su base catastale non va inteso quale privilegio o agevolazione ma come uno stato di necessità”.