Una “calabrese” alla finale nazionale del Red Bull Kart Fight
Claudia Filippelli, calabrese doc nata 30 anni fa a Belvedere Marittimo (CS) anche se ormai residente in Toscana da tempo, è l’unica ragazza qualificata alla finale nazionale del Red Bull Kart Fight, che si svolgerà il 27 ottobre a Siena. E’ pronta a dare battaglia agli altri 58 vincitori locali e alle 5 wild card per ottenere il titolo di kartista non professionista più veloce d’Italia e sfidare i vincitori delle altre 19 nazioni nella finale mondiale del Red Bull Kart Fight, l’8 e il 9 dicembre durante il Motorshow di Bologna. Nel kartodromo calabrese Pista Sunday Club Talao si è verificato questo “miracolo rosa”: Claudia ha sconfitto tutti i colleghi uomini e si è dimostrata la più abile e veloce tra tutti i partecipanti alla competizione, guadagnandosi sul campo l’ammissione alla finale. Non un exploit casuale, ma un talento vero, coltivato per tanto tempo come lei stessa spiega: “La passione per il kart mi è stata trasmessa da mio padre.
Ricordo che già attorno ai 6 anni ho iniziato a seguire le competizioni e poi a fare i miei primi giri in pista. Fino ai 20 anni ho partecipato con regolarità, praticamente ogni fine settimana, a competizioni regionali ed interregionali. Poi purtroppo ho dovuto smettere sia per seguire il percorso di studi che mi ha portata lontana da casa, a Firenze, sia perché erano necessari sponsor per far fronte alle varie spese. Purtroppo correre ad alti livelli ha dei costi economici non indifferenti”. E’ forse l’unico aspetto che cambierebbe di uno sport che ama: “Mi è sempre piaciuto correre sui kart perché è uno sport in un certo senso democratico, aperto a tutti, senza grandi discriminazioni a livello fisico tra uomini e donne. Certo, soprattutto per le ragazze, è necessario un po’ di allenamento alla resistenza fisica per essere davvero competitive in gara, ma niente di particolarmente duro”. Contenta di aver superato proprio il suo fidanzato, Marco Bigazzi, autore del secondo miglior tempo sulla pista calabrese, ma sempre col sorriso sulle labbra:
“E’ una piccola soddisfazione che mi sono presa, anche solo per dimostrare che l’esistenza di una ‘questione culturale’ che reputa impossibile la sconfitta di un uomo in competizione con una donna non ha molto senso, in certi sport può accadere. Marco non ha dato molto peso alla sconfitta, ma forse ha solo nascosto un pizzico di delusione. Ci siamo divertiti un sacco a darci battaglia in pista a suon di giri veloci e gli ho promesso che in finale darò il massimo anche per lui”. E proprio a proposito della finale, Claudia confessa che “A dir la verità sono un po’ tesa perché è parecchio tempo che non partecipo più a gare competitive. Comunque vada rimarrà la soddisfazione di aver partecipato a questo evento e di aver vissuto una giornata diversa dal solito. Ho deciso di non crearmi alcun tipo di aspettativa: vado a Siena per divertirmi e fare del mio meglio”. Poi si concede una battuta: “Certo, visto che sono l’unica ragazza in gara gli altri piloti potrebbero fare un atto di cavalleria e lasciarmi vincere!”. Oltre ai motori, Claudia ha una grande passione per le lingue straniere (in particolare per la cultura francese), ambito in cui si è anche laureata.