Nicodemo Oliverio (Pd): “Tutelare la ginestra bianca di Cirò”
“Tutelare e scongiurare il rischio di distruzione di un’area di straordinaria bellezza naturalistica, rientrante tra le zone speciali SIC destinate ad essere designate zone speciali di conservazione e protezione, e che costituisce l’habitat naturale della «Ginestra bianca», pianta a serio rischio estinzione che attende una adeguata tutela da parte dello Stato, della Regione Calabria e della provincia di Crotone al fine di evitare che venga distrutto un esemplare unico di biodiversità in Italia”. E’ quanto chiede – si legge in una nota stampa - Nicodemo Oliverio il capogruppo del Pd in Commissione Agricoltura della Camera dei deputati.
Nicodemo Oliverio in una interrogazione a risposta scritta ai ministri dell’Ambiente e delle Politiche agricole alimentari e forestali. Di questa rara e preziosa pianta, ricorda Oliverio, “in Italia se ne trovano alcuni esemplari in Sicilia ma cresce prevalentemente a Cirò, in provincia di Crotone, sulle dune in località Marinella a partire dal torrente Santa Venere sino al bivio Cirò-Torretta dove all’interno della stessa area si trovano esemplari di Lentisco, l’Artemisia variabilis, Asphodelus fistulosus, la spettacolare spina gialla: Calycotome infesta, il Rosmarino selvatico ed altre pianta che vanno estinguendosi”. “Nonostante questo territorio – afferma il capogruppo democratico Oliverio – costituisca una «Area Sic», (siti di importanza comunitaria).
Duna dell’elefante - nuovo rinvenimento e pertanto inserito nelle aree sottoposte a vincolo ai sensi del Decreto del Ministro dell’ambiente 3 aprile 2000, ancora oggi risulta completamente abbandonato e incustodito, ma quel che è peggio, è che alcune persone non distinguendo una ginestra bianca da quella gialla, ne fa legna da ardere, compiendo un grave danno all’ambiente e alla biodiversità” come denunciato dal professore Giuseppe De Fine, socio onorario della società botanica italiana, collaboratore della rivista «Pro-Natura» esperto di piante tossiche e aromatiche che crescono nel Crotonese, protetta anche dal museo di storia naturale ed orto botanico dell’Università della Calabria. De Fine è stato colui che ha riscoperta questa pianta nel lontano 1990 quando lo stesso botanico fece i primi studi su di essa, presso l’università di Pisa, facendola conoscere a chi fino ad allora l’aveva ignorata. “E’ quindi indispensabile – conclude Oliverio – promuovere al più presto tutte le iniziative necessarie per la tutela della Ginestra bianca al fine di preservarla dalla scomparsa tutelando un classico esempio di biodiversità e promuovendo, anche per questa via, la valorizzazione del territorio”. Intanto buone notizie giungono dall’amministrazione comunale la quale intende proteggerla ricorrendo al progetto Life della comunità europea e alla videosorveglianza di tutta l’area Sic che nel frattempo è passata dai 41 ettari fino ai 71 ettari tra i due ponti estremi:Marinella e 91.