Ambiente: operazione “Fogna Antica” tra Calabria e Basilicata
130 infrazioni amministrative per un importo di oltre 100mila euro, 200 ispezioni di civili abitazioni, 125 persone deferite all’autorità giudiziaria. È il risultato dell’operazione “Fogna Antica” portata a termine nei giorni scorsi dagli uomini del Corpo Forestale dello Stato, Cta del Pollino, diretti dal Vice Questore Aggiunto Vincenzo Perrone nel comune di San Sosti. In particolare il locale Comando Stazione supportato dai colleghi di Civita ha effettuato nelle frazioni “Macellara” e “Fravitta” e nelle contrade “Varco”, “Montonico”, “Pironea” e “ San Nicola” controlli e accertamenti sugli scarichi provenienti dalle civili abitazioni che hanno fatto emergere il particolare stato igienico sanitario in cui versano tali zone.
Gli scarichi dei reflui domestici provenienti da molte abitazioni scaricano sul suolo, sottosuolo a cielo aperto o tramite cosiddetti “pozzi neri” disperdenti non più a norma. Addirittura nella contrada “Macellara” è emerso che circa l’80% delle abitazioni risultano allacciate abusivamente ad una vecchia condotta fognaria comunale senza l’autorizzazione dell’Ente. Tale situazione e la mancanza di impianto di depurazione comporta che i reflui non vengono in alcun modo sottoposti agli adeguati trattamenti. Il territorio interessato ai controlli che si susseguono da tempo è sottoposto da anni ad elevato rischio di alterazione dell’equilibrio chimico, fisico, biologico e batteriologico del suolo con potenziale contaminazione dello stesso e trasmissione di malattie infettive.
In riferimento a tale attività già nei mesi scorsi il Commissario straordinario Prefettizio del Comune di San Sosti ha emesso innumerevoli ordinanze a salvaguardia dell’igiene e sanità pubblica e dell’ambiente con carattere d’urgenza ai sensi del testo unico sugli enti locali.