Eroi e Marcianò sulla mancata pronuncia della Corte Costituzionale
Il Presidente del Consiglio Provinciale di Reggio Calabria Antonio Eroi si definisce alquanto “sbigottito e perplesso” dal comportamento tenuto dalla Corte Costituzionale in merito ai ricorsi presentati da ben otto regioni sul decreto del governo Monti sulla Spending Review. Già da ieri sera – sottolinea Eroi - la Corte aveva deciso di … non decidere nulla e rimandare il tutto a data da destinarsi. Eppure non più tardi di un mese fa esattamente l'undici ottobre, la Corte Costituzionale aveva già bocciato Il decreto legge n. 78 del 2010, convertito in legge, che detta «Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica», riguardo la riduzione degli stipendi dei Magistrati. Invece oggi lascia soli i cittadini e gli Enti Locali, lasciando che venga perpetrato in modo indisturbato il perverso disegno di un governo demagogico che con la scusa della crisi economica, pur non realizzando nessun risparmio di risorse, non esita a distruggere le province ed i comuni italiani e lo fa, non come prevede la Costituzione, bensì con decretazione d'urgenza.
Bene ha fatto – prosegue Eroi - il presidente vicario UPI Antonino Saitta a dichiarare che: “il governo Monti é responsabile del caos legislativo in merito alla riforma delle province sulle quali é intervenuto con ben tre decreti in meno di un anno, e che senza certezza sugli assetti istituzionali é difficile ipotizzare la ripresa del paese”. La speranza sempre più vana é quella che il parlamento possa porre rimedio a questi errori – interviene il consigliere Michele Marcianò presente all'UPI in rappresentanza del presidente della Provincia di Reggio Calabria Giuseppe Raffa - Ormai tra primarie e attesa dei vitalizi tutto si trascinerà sino alla fine della legislatura lasciando solo problemi al prossimo governo. Come provincia di Reggio Calabria e futura città metropolitana – conclude Marcianò - presenteremo una proposta per promuovere un ricorso alla corte europea di Strasburgo per la violazione della Carta europea delle Autonomie Locali. La sottoporremo al vaglio del coordinamento dei presidenti UPI che si riunirà nei prossimi giorni. Atteso che già nell'ultima riunione è stata da noi sostenuta e approvata una risoluzione del collega Verrengia che impegnava l'Italia a procedere a un riordino organico dell'architettura costituzionale dello stato e a mantenere l'elezione diretta dei rappresentanti degli enti locali. La difesa dei cittadini e delle istituzioni deve essere la priorità che guida gli amministratori, non certamente la difesa di apparati di potere quali le banche o le grandi lobby europee.