Discriminata una bimba gravemente malata. La denuncia di Diritti Civili
Discriminata una bimba gravemente malata. La denuncia di Diritti Civili
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, denuncia quella che definisce "una grande ingiustizia, una autentica vergogna, un ignobile disinteresse delle Istituzioni e il totale abbandono in cui e' lasciata una bambina, Jannate, 2 anni, nata in Italia, residente a Sant'Onofrio, nel Vibonese, affetta da una rara forma di malattia genetica, che vive solo grazie ad un respiratore artificiale attaccato ad una macchina, figlia di una poverissima coppia di giovanissimi immigrati marocchini (il padre, venditore ambulante, la madre, casalinga, da piu' di 10 anni in Italia), per oltre 10 mesi ricoverata al reparto di rianimazione dell'Ospedale Civile di Cosenza, a cui viene negato il diritto ad una piccola pensione (nonostante il riconoscimento della invalidita' al 100%), perche' i suoi genitori non hanno un permesso di soggiorno a tempo indeterminato, ma un permesso annuale che viene ogni anno regolarmente rinnovato. La pensioncina, anche se misera - afferma Corbelli - e' assolutamente indispensabile per i poverissimi genitori perche' permetterebbe loro di poter sostenere le spese necessarie per continuare a curare la bambina, che si trova da poco tempo ospitata, a Cosenza, in un piccolo appartamento, vicino l'Annunziata, proprio per poter proseguire le necessarie e indispensabili terapie che va ad effettuare ogni giorno personale specialistico dell'ospedale civile cosentino, messo a disposizione dall'ex direttore generale dell'Asp, Franco Petramala.". Corbelli si occupa di questo drammatico caso umano da oltre un anno e grazie alle sue denunce e appelli, e all'intervento del direttore generale dell'Asp di Vibo, Curia, e' riuscito a far ottenere, lo scorso anno, la visita dell'Asp di Cosenza (citta' dove e' ricoverata la bambina), l'inoltro della pratica alla competente Inps di Vibo Valentia e il riconoscimento del diritto alla pensione di invalidita'. Una legge assurda, vergognosa, disumana, che calpesta i diritti piu' elementari, impedisce l'erogazione di questa pensioncina perche' i genitori della bambina non hanno un permesso di soggiorno indeterminato, ma solo annuale, che viene ogni anno regolarmente rinnovato. Per la legge italiana infatti per poter usufruire del diritto alla pensione, anche se il bambino invalido e' nato in Italia, e' necessario che il permesso dei genitori immigrati sia a tempo indeterminato. Una assurdita' legislativa. Una vergogna. Un fatto indegno di un Paese civile e di uno Stato di diritto. Di cui nessuno parla, di cui nessuno si occupa. Come se quella bambina gravemente malata e quei genitori poveri, dignitosi e disperati non esistessero! Chiedo che al di la' della stessa legge, iniqua e incostituzionale - conclude Corbelli - si ponga fine a questa ingiustizia, si cancelli questa onta e si eroghi la pensioncina ai genitori di questa povera e sfortunata bambina".