Movimento Terra e Popolo sulla crociata di Antoniotti a favore della speculazione privata
Che questa emergenza rifiuti sia creata ad arte per favorire degli interessi privati lungo tutto il territorio regionale lo ha capito ormai anche un bambino: crediti diventati stringenti all'improvviso; aziende sull'orlo della bancarotta pronte nello stesso tempo a gestire nuovi impianti; il commissario all'emergenza ambientale che si sveglia il 6 novembre e si accorge solo in quel momento che Veolia lascia la Calabria, nonostante la multinazionale francese lo avesse annunciato con un anno di anticipo e con ripetuti annunci. Se ne sono accorti tutti, tranne il Sindaco Antoniotti che, insieme ai suoi collaboratori, continua a sponsorizzare ufficialmente l'apertura di nuove discariche contro gli interessi delle comunità del nostro territorio, addirittura in pieno isolamento rispetto agli altri sindaci del comprensorio. Questo a conferma di una linea isolata e fallimentare, che si rispecchia in ogni settore di intervento: dalla sanità ai rifiuti, passando per il tribunale e le infrastrutture.
Nella formidabile teoria di Antoniotti, fra l'altro, giacché quest'ultimo sembra stia chiedendo sacrifici agli “altri territori”, esistono due territori distinti: uno prima del fiume Trionto, ed un altro territorio dopo. Non si tratta di un errore geografico, ma di una vera e propria debacle politico-amministrativa che contraddistingue la gestione del centrodestra locale e che ci ha spinto al pieno isolamento, causa principale delle numerose mortificazioni degli ultimi anni. Ancora ricordiamo i comizietti contro la città di Castrovillari o di Paola per la vicenda del tribunale. Risultato raggiunto: l'unico tribunale chiuso è il nostro. Si tratta poi di un'amministrazione comunale a due velocità: lentissima nel comprendere il rischio di chiusura del tribunale, velocissima nell'individuare e spingere per una nuova discarica; lentissima per rispondere alle esigenze dei molti lavoratori precari licenziati o non pagati che hanno bussato giustamente alla sua porta in questi anni, velocissima per indirizzare i fondi PISU, aprire cantieri inutili lungo tutto lo scalo, scegliere dirigenti e consulenti.
Nel nome e per conto della speculazione, contro le comunità del territorio: questo è il segno distintivo di questa amministrazione, che giova, fra le altre cose, del solito e frastornante silenzio di una opposizione consigliare inesistente che, di fronte a fatti di tale gravità ed urgenza, rispecchia la trasversalità che la contraddistingue a livello regionale e nazionale. Esprimiamo la più totale solidarietà ai lavoratori che, arrivando già a stento a fine mese, vedono in pericolo il proprio stipendio e rischiano di essere vittime sacrificali di questa commedia. L'emergenza rifiuti si risolve immediatamente chiudendo alla speculazione privatistica, chiudendo questa tagione di debiti, scempi e disservizi, e prendendosi le proprie responsabilità di amministratori pubblici nella raccolta, nella gestione degli impianti, nella salvaguardia e creazione di posti di lavoro, nel togliere i cassonetti e costringere la regione a creare la filiera del riciclo e riutilizzo. Abbiamo registrato negli ultimi decenni che questa classe dirigente non è in grado di fare null'altro che curare i propri interessi di apparato. Terra e Popolo, attraverso la partecipazione della cittadinanza, chiuderà questa lunga stagione di isolamento e profonda inadeguatezza.