Legambiente sull’Ip di San Giovanni in Fiore: gesto che umilia scuole e studenti

Cosenza Cronaca
L'Istituto Professionale di San Giovanni in Fiore

Legambiente Sila interviene con una nota molto dura sugli ultimi avvenimenti che hanno oltraggiato la struttura dell’Istituto Professionale di San Giovanni in Fiore (Cosenza), con lo sversamento di creolina e lo svuotamento degli estintori antincendio. Un liquido opportunamente usato come disinfettante che può diventare inquinante e pericoloso per l’ambiente, con rischi gravi di lesione oculare.

“Un gesto insano che umilia tutte le scuole della città che in questi giorni hanno cercato di dimostrare, come nel resto d’Italia, che gli studenti vogliono un futuro migliore e una scuola pubblica di qualità” affermano da Legambiente Sila. “In passato le lotte studentesche hanno rappresentato un baluardo per la difesa del Diritto allo Studio, i Decreti Delegati e il diritto all’Assemblea. Infangare tutto questo con atti e comportamenti poco edificanti rappresentano un passo indietro che denotano uno scadimento culturale. Siamo certi che la stragrande maggioranza degli studenti e delle famiglie sangiovannesi disapprovano queste azioni e condannano gli atti oltraggiosi perpetrati alla struttura scolastica”.

Legambiente Sila esprime inoltre “la propria condanna per quanto si è ripetuto e rivolge un appello a tutti i Dirigenti scolastici della città perché convochino delle assemblee plenarie alla presenza di genitori,insegnanti e studenti. Siamo disponibili a partecipare - dichiarano - come associazione per poter contribuire a svolgere un ruolo propositivo al fine di poter condividere l’obbiettivo di dire, tutti insieme Basta, perché quanto accaduto all’interno dell’istituto Professionale non diventi la cosiddetta “normalità” che ci metterebbe fuori dalla civiltà”.

“Riteniamo questo passaggio come un tentativo utile perché si apra una discussione che affronti il tema delle regole a 360 gradi al fine di raggiungere la consapevolezza collettiva del rispetto dei luoghi e delle strutture pubbliche e private perché – conclude Legambiente - beni comuni da salvaguardare”.