Rossano: Consiglio Comunale, minuto di silenzio per incidente

Cosenza Attualità Antonio Le Fosse

Ieri sera, nel corso del consiglio comunale di Rossano, è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le sei vittime dell’incidente ferroviario di sabato scorso. Il sindaco, il vice-sindaco, gli assessori e l’intera giunta, prima di discutere sui diversi punti all’ordine del giorno, si sono alzati in piedi, dalle loro rispettive poltrone, per manifestare il loro più totale dolore per la tragedia che ha colpito sia l’intera comunità rossanese e sia quella romena. L’amministrazione comunale, dopo l’indecorosa scena trasmessa dai mass-media nazionali in cui si è assistito ad una vera e propria guerriglia sul luogo dell’incidente, ha messo in atto la procedura della sospensione delle licenze alle ditte di onoranze funebre.

“Un atto dovuto – ha dichiarato il primo cittadino – dove è stata infangata l’immagine della città bizantina nel rivedere le sconcertanti immagini su tutte le reti televisivi nazionali.” Gli uffici comunali, d’intesa sia con la Prefettura e sia con la Questura di Cosenza, oltre con il Commissariato di P.S. di Rossano guidato dal dirigente Raffaele De Marco e con la Compagnia dei Carabinieri guidata dal capitano Francesco Panebianco, hanno provveduto alla sospensione (ex art. 10 del Tulps) delle licenze di agenzia di affari per il disbrigo di pratiche di onoranze funebri in capo ai titolari delle società coinvolte nei fatti denunciati pubblicamente. Rabbia e dolore nell’intera comunità rossanese sia per la tragedia di sabato scorso in cui persero la vita sei giovani stranieri impegnati nella raccolta delle clementine e sia per quello che è accaduto sul luogo dell’incidente.

Anche la diocesi di Rossano-Cariati, facendosi portavoce dell’intera comunità cristiana, sente il dovere di manifestare il più profondo sconcerto di fronte allo scandalo offerto all’opinione pubblica nazionale da parte di alcune agenzie funebri in seguito al tragico incidente ferroviario nel quale hanno perso la vita sei lavoratori rumeni la sera del 24 novembre. Una pagina triste, dunque, per la città di Rossano dove, in una situazione dolorosa, la ricerca del profitto ha preso, purtroppo, il sopravvento.

I cittadini rossanesi, tra l’altro, hanno condiviso pienamente la decisione dell’Amministrazione comunale in cui sono state sospese le licenze ad alcune ditte di onoranze funebre del luogo. Anche i Giuristi Cattolici di Rossano, nel corso di un incontro, hanno dedicato un pensiero ed una preghiera alle vittime del tragico incidente che ha spezzato la vita di sei braccianti romeni. Una vicenda che deve far riflettere tutti sullo stato di degrado infrastrutturale che affligge l’intero territorio, nel quale la distanza dal resto del Paese sembra essere destinata solo ad aumentare. Lo sconforto è grande, se si pensa che ad essere coinvolte sono state persone lontane dalla loro terra e dalle loro famiglie, giunti in Calabria per sfuggire all’indigenza e nella speranza di costruirsi un futuro migliore. La città di Rossano, infine, ha dichiarato il lutto cittadino in ricordo delle sei vittime: Marinela Iuliana Saramet, 19 anni. Ionela Georgiana Buche, 22 anni. Dumitru Madalin Doroftei, 23 anni. Aurelian Fanel Neagoe, 31 anni.

Cristina Elena Stoica, 32 anni. Georgel Cantea, 41 anni. Ora si attende, dopo le indagini avviate dagli inquirenti e dalla Procura della Repubblica di Rossano per far luce sull’accaduto, la data per i funerali che, molto probabilmente, saranno celebrati in Romania, luogo d’origine delle sei vittime. Martedì 4 dicembre, invece, ci sarà la Celebrazione eucaristica nella Cattedrale di Rossano, con inizio alle ore 17, in suffragio dei fratelli romeni che hanno perso la vita nel tragico incidente di sabato scorso. Questa sarà presieduta dal padre Arcivescovo S.E. Mons. Santo Marcianò. Seguirà, guidata dal decano ortodosso di Calabria, padre Ioan Manea, una preghiera ortodossa di ricordo dei defunti (Parastas), alla quale prenderanno parte anche gli altri sacerdoti ortodossi provenienti dalle diverse zone della regione.