Organizzati da “Teura” e dal SerT incontri con i ragazzi di Tiriolo
Il Servizio per le Tossicodipendenze dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catanzaro, diretta dal dott. Bernardo Grande, e l’Associazione Culturale “Teura” di Tiriolo, presieduta dal dott. Antonio Montuoro, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Tiriolo, hanno organizzato una serie di iniziative ed incontri tra gli operatori del Ser.T., gli alunni e le loro famiglie sulle dipendenze. Come specificato nel progetto: “Per una nuova generazione libera”, “la scuola, oltre all’ambiente sociale di riferimento, influenzano, più o meno direttamente, la qualità della vita”, perciò è necessario intervenire in questi ambiti “per promuovere il benessere e l’educazione alla salute”. Gli alunni interessati sono quelli delle terze classi della Scuola Media e i loro genitori che avranno così modo di apprendere e di confrontarsi con tecnici specializzati nel trattamento delle dipendenze (alcol, tabacco, sostanze stupefacenti, ecc.).
L’elevato consumo di bevande alcoliche, è ormai scientificamente dimostrato, rappresenta un fattore diretto ed indiretto “per l’aumento del rischio di morbilità e disabilità psicofisica, nonché di mortalità”, soprattutto tra i giovani, le donne e gli anziani. Di più, gli incidenti stradali causati da persone in stato di ubriachezza costituiscono una delle prime cause di mortalità e di invalidità per la popolazione. Il consumo delle sigarette è in costante aumento nel nostro Paese e in Europa, dove si stima che i fumatori siano duecentotrentamilioni (circa il 30% della popolazione). Si tratta di numeri che comportano un elevato rischio per la salute della popolazione e che hanno anche un forte effetto in termini di costi economici e sociali. Più delicato per l’impatto medico e sociale che comporta è il fenomeno dell’uso di sostanze stupefacenti. L’aumento reale e quello percepito della diffusione dei consumi e l’estensione a sempre più estese fasce di popolazione, porta ad affrontare “la discussione, scientifica prima che politica, sulla necessità di individuare le migliori strategie e metodologie per una prevenzione efficace”.
È necessario, quindi, che la comunità scientifica, quella scolastica e quella familiare intervengano in sinergia per cercare di contrastare la diffusione delle sostanze stupefacenti. Studi recenti hanno dimostrato che la scuola, proprio per la fascia di età a cui si rivolge, rappresenta il luogo ideale in cui affrontare tali problematiche, sia prima che la dipendenza insorga oppure prima dell’abbandono del ciclo di studi. L’augurio è che iniziative di questo genere si diffondano sempre più capillarmente sul territorio e che portino a formare dei giovani informati sui rischi che le dipendenze, vecchie e nuove, provocano.