Cgil: abbracciamo la cultura per la rinascita della città
Noi non ci rassegnamo al declino, crediamo che si possa costruire un nuovo futuro per la città di Crotone. Vogliamo sostanziare un appello alla societa' civile, alle istituzioni, alle associazioni e a tutti coloro che hanno a cuore la memoria ed il futuro della comunità crotonese. Non c'è futuro senza memoria, non c'è sviluppo senza occupazione, non c'è crescita sostenibile senza un piano immediato di bonifica dell'ambiente.
Crotone sta pagando un prezzo altissimo alla de-industrializzazione. Da 10 anni la città vive una fase drammatica di declino. L'eredità lasciata dalla illusione dello sviluppo industriale presenta un conto inaccettabile, dal piano di bonifica della dismessa area industriale mai avviato alla disoccupazione crescente che riguarda giovani senza prospettive di lavoro e meno giovani che il lavoro lo hanno irrimediabilmente perduto. Il fermo conseguente delle infrastrutture presenti, a partire dal porto industriale, ha accentuato l'isolamento della città ed ha contribuito all'impoverimento del suo tessuto produttivo.
Crotone come Taranto. Il triste balletto che ancora oggi registriamo sul piano di bonifica ci dice che non è stata mai presa alcuna misura per tutelare la salute dei cittadini in un'area riconosciuta a forte rischio ambientale per la presenza di sostanze inquinanti derivanti dalle dismesse attività industriali. Crotone peggio di Taranto. Il paesaggio propone oggi gli scheletri degli impianti industriali dismessi, nessun piano di smantellamento e di messa in sicurezza delle aree interessate, nessun piano di recupero dell'intero territorio della Pertusola, nessuna chiamata alla responsabilità dell'ENI. Solo una certezza: lo stanziamento di 100 milioni di euro per procedere al recupero ed alla valorizzazione dell'area archeologica ove è sepolta l'antica Kroton. E noi vogliamo cogliere questa occasione, un piano che prevede la riqualificazione complessiva delle aree dismesse a partire dal recupero dell'antica Kroton, intorno a cui costruire e rafforzare nuove direttrici per un nuovo modello di sviluppo. Lo abbiamo fatto invitando i soggetti interessati alla nostra iniziativa pubblica del 23 novembre, durante la quale si è discusso per la prima volta, con i cittadini, il MIBAC e le istituzioni locali, del piano.
Lo ha fatto la Regione, assente il 23 novembre, nella sua iniziativa del 5 dicembre, durante la quale si è annunciato, in palese polemica con il Sindaco di Crotone e i Dirigenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, l'avvio del progetto tramite il recupero di una porzione di area archeologica non inquinata e la costruzione del museo multisensoriale. Ma registriamo ancora su questo solo una politica di annunci, polemiche infinite tra i vari livelli istituzionali a seconda dei differenti segni politici delle amministrazioni interessate, nessuna iniziativa operativa per l'attuazione del piano, una sottovalutazione della complessità dell'intervento e delle sue implicazioni dal punto di vista delle strategie di sviluppo. E soprattutto il mancato coinvolgimento dei cittadini, delle associazioni ambientaliste e culturali, della rappresentanza sociale, della comunità dei crotonesi.
Noi pensiamo che il futuro di questa città non possa riguardare solo ristretti tavoli istituzionali, ma debba interessare tutti coloro che vivono in questa comunità e che vogliono combattere l'idea della ineluttabilità del declino. E tutti coloro che hanno a cuore la salvaguardia del nostro patrimonio storico e culturale e la sua giusta valorizzazione. Rivendichiamo il diritto alla partecipazione democratica alle scelte che si faranno in questo territorio. E pensiamo che il piano di recupero dell'antica Kroton possa diventare una vera opportunità di sviluppo solo a patto che esso venga accompagnato da una vera condivisione sociale e dalla certezza degli obiettivi. E gli obiettivi non possono essere solo incentrati sul piano di recupero dell'area archeologica, magari accompagnati dalle solite promesse mirabolanti di nuovi posti di lavoro e/o di reimpiego di lavoratori espulsi dai cicli produttivi.
Crotone ha oggi più che mai bisogno di certezze sulle possibilità di sviluppo economico, occorre conoscere i tempi di realizzazione dei progetti, la qualità e l'efficacia degli interventi di bonifica, la qualità degli investimenti infrastrutturali finalizzati alla fruibilità dell'area archeologica, il modello di gestione integrato del patrimonio presente su tutto il territorio della provincia che verrà adottato.
Noi vogliamo costruire un patto di partecipazione democratica tra tutti i soggetti interessati alla realizzazione del piano: le istituzioni statali, regionali e comunali, le associazioni ambientaliste, le rappresentanze sociali dei lavoratori, i cittadini.
Per questo vogliamo invitare le associazioni che fanno parte della coalizione nazionale di Abbracciamo la Cultura e tutti i cittadini interessati a costituire anche in questo territorio un fronte comune che si ponga l'obiettivo di aumentare la consapevolezza dei cittadini circa l'importanza del progetto, di controllare e se possibile orientare le scelte e le fasi di attuazione e di gestione.
L'obiettivo potrà essere la costruzione di un manifesto per Crotone e l'avvio di una fase di mobilitazione sociale incentrata sui temi dello sviluppo sostenibile, della buona occupazione, del recupero della coscienza identitaria e della memoria collettiva. Su questi temi vi invitiamo al confronto, certi di cogliere la consapevolezza comune della loro importanza.