Cosenza: “La Locandiera” al teatro Rendano
“La Locandiera”, capolavoro goldoniano scritto nel 1750, ha segnato l’atteso debutto della stagione di prosa 2012/2013 del Teatro Rendano di Cosenza, che ha registrato il tutto esaurito sia nella giornata di sabato che in quella di domenica. A vestire i panni della protagonista femminile, Mirandolina, è stata Nancy Brilli, che, dopo molti anni ritorna in teatro con un classico reinterpretato da Giuseppe Marini, che ne ha curato la regia. Il sipario del teatro di tradizione cosentino ha svelato all’attento pubblico una scenografia raffinata e funzionale, che, attraverso dei muri girevoli, ha scandito il tempo e le giornate dei personaggi, con in testa Mirandolina, corteggiatissima locandiera, primo personaggio femminile del teatro occidentale che reca i caratteri della modernità.
Ammaliatrice, fredda e calcolatrice, adora far innamorare gli uomini, soprattutto quelli nobili e decisamente ingenui, che gravitano nella sua frequentatissima locanda. In questa girandola nevrotica e quasi patetica di marchesi, conti e servitori, come il fedele Fabrizio, compare un cavaliere rude e misogino, che deride i devoti ed innamorati per le loro svenevolezze e che tratta Mirandolina in maniera fredda e sgarbata. Lei, ferita nel suo orgoglio femminile e mossa dal suo narcisismo imperante, mette in atto una strategia seduttiva che, in un batter d’occhio, farà capitolare il povero sventurato, che le giurerà poi amore eterno. La locandiera di Goldoni risulta essere così inesorabilmente attuale nel sottolineare la diversità e la lotta tra i due mondi, quello maschile e quello femminile, che, spesso inconsapevolmente, danno spazio a relazioni pericolose in cui l’amore, non si sa per quale perversa ragione, è sostituito dalla finzione.