Politica, Loiero su accordi Berlusconi-Lega
Riceviamo e pubblichiamo una nota a firma di Agazio Loiero Coordinatore Nazionale MpA-AD
“Nella fase politicamente concitata delle candidature, la stampa non si è soffermata abbastanza sul prezzo che paga Berlusconi per avere accanto a sé la Lega. La richiesta leghista di trattenere nei territori ricchi il 75% delle entrate tributarie danneggia drammaticamente il Mezzogiorno. Già negli anni scorsi, a suggello di quest’alleanza, c’era stato un tentativo da parte del Consiglio regionale della Lombardia di fare una proposta di legge che prevedeva di trattenere nei territori di quella regione il 15% della base imponibile dell’Irpef e l’80% del gettito dell’Iva, oltre a tutte le accise sulla benzina, l’imposta sui tabacchi, sui giochi ed altro. Tale proposta faceva da cornice al federalismo fiscale voluto dalla Lega. Disegno che riuscimmo, i Presidenti del Sud, a neutralizzare in sede di Conferenza unificata. Oggi ancora una volta siamo ad una proposta mortificante per il Mezzogiorno e se questo avvenisse salterebbe definitivamente il fondo perequativo nazionale che tutti gli Stati, anche quelli iperfederalisti, usano per tenere in vita l’unità nazionale. La redistribuzione rappresenta l’essenza di uno Stato unitario: stessi servizi essenziali per tutti i cittadini, a prescindere dal reddito e dal luogo di nascita. Azzerare o fiaccare questo principio significa rinunciare all’unità nazionale. Cosa diversa è la destinazione e qualità dei trasferimenti. Si può e si deve migliorare la qualità della spesa, ma non si può rinunciare a trasferire risorse finanziarie pubbliche verso le aree del paese in difficoltà economica. A meno che non si vuole vivere in un paese diviso in due anche sotto il profilo dei servizi universali: ma allora che senso avrebbe avere uno stato unitario? Ultima considerazione. I trasferimenti in Calabria ritornano in gran parte da dove sono arrivati: il 40% delle importazioni di merci e servizi dei calabresi sono prodotti al Nord (in larga parte in Lombardia). Gran parte dei laureati eccellenti nelle università calabresi trovano lavoro nelle imprese e nei servizi privati e pubblici del Nord (molti in Lombardia) senza costo per le famiglie e le università del nord. Il che ci porta a dire che nel nostro Paese i bilanci andrebbero fatti mettendo sull’attivo e sul passivo tutte le voci, non solo quelle meramente finanziarie”.