Pescatori di frodo fermati dalla Guardia costiera nel cosentino
Continua l'attivita' di controllo degli uomini della Guardia costiera di Corigliano Calabro, agli ordini del Capitano di Fregata (CP) Antonio D'Amore, sull'intero ciclo della filiera della pesca, dallo sbarco del pesce fino alla commercializzazione al consumatore finale. L'attivita' di vigilanza in questo periodo dell'anno e' concentrata soprattutto sull'esercizio della pesca illegale di novellame di sarda e bianchetto. Nei giorni scorsi e' stata portata a termine un'attivita' di polizia finalizzata al contrasto della pesca indiscriminata di tale specie ittica, per la quale sono state impegnate, alle prime luci dell'alba, in mirate ricognizioni, osservazioni ed appostamenti lungo la costa, diverse pattuglie ed unita' navali della Guardia costiera. Gli appostamenti hanno riguardato sia la zona a nord dello jonio cosentino ed in particolare Villapiana, Trebisacce, Montegiordano, che quella a sud particolarmente interessata dalla pesca del novellame, al largo dei comuni di Pietrapaola, Mandatoriccio, Cariati. Nel corso di un'operazione al largo di Cariati, quando ancora il giorno non aveva sostituito completamente il buio della notte, i militari hanno notato a breve distanza dalla costa un peschereccio intento ad effettuare la pesca illegale.
Senza che i pescatori si accorgessero della presenza della Guardia costiera, i militari li hanno "controllati" dalla spiaggia ed alla fine, quando il peschereccio e' arrivato nel porto di Cariati senza che sospettasse di essere stato seguito, gli uomini del Comandante D'AMore hanno provveduto a multarli per 4000 euro per la violazione della normativa nazionale e comunitaria in materia di pesca ed a sequestrare la rete di tipo "sciabica" lunga oltre 150 metri, con sacco cieco e maglie inferiori ai 3 millimetri, attrezzo non consentito. In un'altra operazione, sempre finalizzata alla prevenzione dell'immissione sul mercato di prodotti non in regola con la normativa vigente, militari della Guardia costiera hanno multato un supermercato di Corigliano Calabro per oltre 3000 euro perche' aveva omesso di apporre le informazioni obbligatorie per i prodotti preconfezionati all'origine; in particolare, gamberi ed insalata di mare risultavano privi delle prescritte etichette ed informazioni.