Pizzo: successo per la mostra di Caterina Rizzo
Pizzo città d’arte. Lo si evince dai tantissimi appassionati che dal 20 dicembre al 20 gennaio hanno visitato la mostra allestita da Caterina Rizzo in un locale del Centro Commerciale che Pino Callipo a messo gratuitamente a sua disposizione. Dopo Catanzaro, Squillace, e Palermo, dove Caterina Rizzo ha avuto il plauso di Vittorio Sgarbi, questa nuova esposizione ha sancito definitivamente la sua entrata nell’Olimpo dell’arte. Artista di grande talento, allieva del maestro Giuseppe Villella, è stata definita da Vincenzo Ursini, presidente dell’Accademia dei Bronzi, “pittrice della luce” proprio per la sua naturale tendenza a rappresentare i paesaggi caldi e solari della nostra terra. Nei trenta giorni della mostra, sono stati tantissimi i napitini e gli artisti che hanno apprezzato le sue opere, nate dallo studio di attente ricerche le cui tonalità passano con abile maestria dal giallo ocra al rosso porpora, all’azzurro più intenso e pulito come quello dei mari che accarezzano la Calabria.
A partire dal sindaco di Pizzo, Gianluca Callipo, e dal vice sindaco, Fabrizio Anello, visibilmente soddisfatti per il successo che Caterina Rizzo sta ottenendo in tutto il Meridione. Alla pittrice, tra gli altri, hanno reso omaggio il coordinatore del circolo cittadino del Pd, Francesco Pezzo, e soprattutto alcuni dei suoi colleghi, quali Pasquale Macrì, Giuseppe Farina e Domenico Virdò. Insomma, la "pittrice della luce", alla quale durante la scorsa edizione del Premio “Vivarium” è stata assegnata la medaglia ufficiale del Capo dello Stato, continua la sua strada, senza tentennamenti, nella convinzione che "un artista, in quanto tale, deve avere l'umiltà di affrontare il pubblico e di confrontarsi con tutti, ad ogni livello, perché ciò lo aiuta sicuramente a crescere". "Ma la mia arte - ha concluso Caterina Rizzo - non sarebbe stata così apprezzata se sulla mia strada non avessi conosciuto il presidente dell’Accademia dei Bronzi, autentico mecenate che mi ha stimolato e spinto ad avere fiducia in ciò che facevo, indicandomi la strada da percorrere, fatta di attesa e sacrifici, frammisti ad una buona dose di coraggio”.