Cosenza, proposta di legge Sel sul fondo unico della cultura
Si è svolta ieri, presso il Ridotto del Teatro “A. Rendano” di Cosenza, l’iniziativa pubblica promossa da Sel contro la proposta attuale di Testo unico per la Cultura, redatta dall’assessorato regionale competente.
Un testo scarno, che in sole 13 pagine accorpa Biblioteche, Teatri, Musei, Cinema, Musica, Festival, Sagre, Gastronomia, Riti religiosi, e di fatto cancella buona parte del patrimonio culturale esistente (emblematica su tutte l’abrogazione della legge sull’Istituto Calabrese per la storia dell'Antifascismo e dell'Italia Contemporanea, voluto a Cosenza da Tobia Cornacchioli). Una proposta di legge fortemente penalizzante, che rischia di mettere in ginocchio l’intero sistema produttivo culturale calabrese.
Erano presenti artisti, operatori del mondo della creatività e del teatro, associazioni, cooperative culturali, rappresentanti istituzionali. Contro la proposta regionale di Testo unico per la cultura, considerata da tutti come una norma calata dall’alto che non tiene conto delle peculiarità locali, si sono espressi tra gli altri Maria Francesca Corigliano (Assessore alla cultura della Provincia di Cosenza). Fabio Vincenzi (Teatro Unical), Fabio De Chirico (Soprintendente BSAE Calabria), Antonello Antonante (Teatro dell’Acquario), Mimmo Frammartino (Presidente Commissione cultura Comune di Cosenza), Antonio Curcio (operatore culturale del mondo delle Biblioteche e Mediateche), Eva Catizone e Ferdinando Aiello.
Dal confronto è emersa la necessità di costituire un Tavolo tecnico per la riscrittura del Testo unico per la Cultura, composto dagli operatori del settore, del mondo dei teatri, delle biblioteche, dei Musei e dell’associazionismo culturale, con la partecipazione degli Enti locali e finalizzato alla presentazione d’una Legge d’iniziativa popolare, da consegnare alla massima assise elettiva calabrese, il Consiglio regionale, al fine di rivedere una proposta di legge che così com’è risulta fortemente mortificante per la Cultura calabrese.