Calcio. Fc Catanzaro, confermato il sequestro delle somme versate a Vono, De Franco e Mosciaro
E' stato convalidato il sequestro delle somme versate ai calciatori Alessandro Vono, Ciro De Franco, e Manolo Mosciaro, i tre ex giocatori dell'Fc Catanzaro, fallita nel 2011, dalla nuova società alla guida del Catanzaro calcio, dopo la decisione del collegio arbitrale della Lega che ha accolto i loro ricorsi. I tre calciatori sono fra i tredici indagati dalla Procura della Repubblica di Catanzaro per tentata truffa e formazione di credito simulato poiché, in base all'ipotesi accusatoria, i contratti integrativi siglati nel corso della stagione 2009-2010, in base ai quali i calciatori hanno chiesto e ottenuto il pagamento a titolo di crediti da lavoro delle maggiori somme derivanti fra quanto versato all'epoca del fallimento dell'Fc e quanto risulterebbe da quegli accordi successivi, sarebbero stati "fraudolentemente stipulati e simulati", quando la società già versava in una situazione economica critica. E così, lo scorso 18 gennaio, i militari della Guardia di finanza hanno sequestrato somme per un totale di oltre 100.000 euro, su disposizione del sostituto procuratore Domenico Guarascio, titolare delle indagini.
Il provvedimento d'urgenza del pm è stato adesso convalidato dal giudice per le indagini preliminari, Gabriella Reillo, che ha ritenuto valido anche il sequestro degli atti e dei documenti relativi ai lodi con i quali il collegio arbitrale della Lega ha ordinato alla società che attualmente guida il Catanzaro, presieduta da Giuseppe Cosentino, di pagare ai calciatori quanto richiesto. L'ufficio gip aveva già convalidato, il 31 ottobre scorso, un precedente provvedimento del pm che aveva già in precedenza sequestrato altri soldi, per un totale di 140.000 euro, che la società di Cosentino ha dovuto pagare ad altri tre ex giocatori dell'Fc pure indagati, i quali li avevano chiesti a titolo di crediti nei confronti della vecchia società. Si tratta, in particolare, di Francesco Corapi, Ivano Ciano e Alessandro Bruno, ai quali il collegio arbitrale aveva ugualmente dato ragione condannando la nuova società a sborsare quanto richiesto dai giocatori, nonostante il sodalizio del presidente Cosentino avesse insistito per una sospensione del lodo arbitrale in attesa degli esiti dell'inchiesta penale, nata proprio da una denuncia presentata dal suo sodalizio. (Agi)