Noce sulle presunte irregolarità dell’A.R.S.S.A.
Riceviamo e pubblichiamo una nota di Pierpaolo Noce Dipendente A.r.s.s.a sulle presunte irregolarità dell’A.R.S.S.A.:
"E’ a dir poco “encomiabile” quanto il sig. commissario liquidatore dell’Arssa dimostra una particolare attenzione e rispetto riguardo al contratto collettivo nazionale del lavoro rispettando tutte le norme di cui è composto. Infatti qualche giorno fa lo stesso commissario, con una nota giornalistica, illustrava (giustificando) le modalità con la quale vengono “intascati” da alcuni dirigenti dell’agenzia le ingenti somme di denaro (rigorosamente soldi pubblici), sottoforma di premio di risultato o produzione, citando per l’appunto il contratto collettivo nazionale del lavoro.
Peccato però che il signor commissario al tempo stesso dimostra pochissima attenzione nel rispettare il contratto collettivo nazionale del lavoro di alcuni dipendenti, che, pur svolgendo, ormai da diversi anni, attività riconducibili alla qualifica di impiegati, restano assunti con il contratto di operai e lo stesso commissario si ostina a non voler riconoscere i sacrosanti diritti acquisiti da costoro. Questo è purtroppo uno dei tantissimi esempi di come nell’agenzia ci siano “figli e figliastri”, un esempio di cattivissima gestione, che potrebbe fra l’atro essere causa, dietro regolare denuncia, di un ulteriore spreco di risorse derivanti da sanzioni da parte degli organi preposti e da inevitabili spese legali .
I dipendenti non possono fare a meno di chiedersi e chiedere: “come si fa di fronte a casi come questi a parlare di buona gestione?” E ritornando al discorso dei premi di risultato: “non sarebbe opportuno mettere a conoscenza l’opinione pubblica su quali siano questi brillanti risultati raggiunti dai dirigenti così tanto remunerati?” “E’ logico che ad oggi questi soldi vengono distribuiti senza che alcun organo di valutazione ne attesti i criteri necessari?” “Che posizione hanno assunto le associazioni sindacali in tutto ciò?” Meglio stendere un velo pietoso.
A questo punto non resta che rinnovare l’ennesimo accorato appello, rivolto all’attenzione delle istituzioni e in particolar modo all’attenzione dell’Assessore all’Agricoltura che, pur essendo comprensibilmente impegnato dalla campagna elettorale, possa in qualche modo dedicare un po’ del suo tempo prezioso a mettere un punto a queste ingiustizie sociali che continuano a danneggiare irreparabilmente sia l’immagine dell’A.r.s.s.a. che le casse della Regione Calabria. Tutto ciò, purtroppo, ha il classico sapore aspro della vergogna."