Wanda Ferro replica ai gruppi di opposizione in consiglio comunale

Calabria Attualità
Wanda Ferro

Di seguito una dichiarazione del presidente della Provincia di Catanzaro, Wanda Ferro, in replica alla nota dei gruppi di opposizione al Comune di Catanzaro

“Sarebbe un bene che il tema della sanità non fosse oggetto di polemiche elettorali o, peggio, di speculazioni demagogiche. La questione della tutela della salute dei cittadini necessita di riflessioni approfondite non condizionate dal clima della campagna elettorale, ma soprattutto di atteggiamenti responsabili da parte di tutte le forze politiche, che devono assumere posizioni e scelte che rispondano all’interesse generale piuttosto che alle ambizioni dei singoli territori. In tale ottica, appare davvero incomprensibile l’ipotesi di attivare una seconda facoltà di Medicina a Cosenza, che rappresenterebbe un’assurda duplicazione e non potrebbe in alcun modo rispondere all’unica reale esigenza: quella di dare una formazione d’eccellenza ai futuri medici della regione. Un ruolo, questo, svolto egregiamente dall’Università Magna Graecia di Catanzaro, che riesce ad offrire agli studenti un sistema capace di integrare didattica, ricerca e assistenza, realizzando quindi un sistema formativo che rappresenta un’eccellenza nell’intero sistema universitario nazionale e un patrimonio per l’intera regione. Difficilmente l’eventuale seconda facoltà a Cosenza potrebbe essere in grado di fornire lo stesso livello formativo, però l’effetto immediato sarebbe quello di indebolire l’ateneo catanzarese, con la frammentazione delle già poche risorse disponibili. Verrebbero realizzate, insomma, due facoltà deboli – utili soltanto ad assegnare cattedre ed a sfornare certificati di laurea - anziché mantenerne una di eccellenza, capace di formare nel migliore dei modi i medici che dovranno curare i cittadini calabresi. La buona sanità non si realizza moltiplicando le facoltà, bensì rafforzando sempre più la qualità della formazione. Su questo la Provincia di Catanzaro ha sempre espresso una posizione chiara, fin dal momento in cui la proposta di istituire una nuova Facoltà di medicina, avanzata dalpresidente Mario Oliverio, fu approvata dal Consiglio provinciale di Cosenza. Il Consiglio provinciale di Catanzaro ha già affrontato la questione, nellaseduta del 29 giugno dello scorso anno, condividendo l’ordine del giorno portato in aula dal gruppo del Pd. Oggi il centrosinistra dovrebbe assumere una posizione univoca e lungimirante, che non guardi strabicamente alle richieste dei territori di appartenenza, ma che consideri l’università calabrese come un sistema organico ed integrato in una visione di insieme. Sono certa che anche la Conferenza dei rettori, l’unico organismo deputato ad assumere decisioni su queste materie, condividerà questa posizione, che sosterremo con il sindacodella città di Catanzaro in piena sinergia la Regione. Tra l’altro è evidente che, in tempi di spending review, nessun governo potrebbe mai consentire una tale assurda duplicazione, che costringerebbe a finanziare due facoltà di Medicina a poca distanza, quando le risorse non sono sufficienti neppure per la prima. A mio avviso, proprio per il ruolo che riveste la facoltà di medicina di Catanzaro, è auspicabile che si realizzi un’integrazione con tutto il sistema sanitario pubblico regionale. Per quanto concerne l’apertura del reparto di Cardiochirurgia a Reggio Calabria, il centrosinistra dimostra purtroppo il consueto strabismo, perché dimentica che fu proprio il precedente governo regionale, su input dell’allora assessore Michelangelo Tripodi e con ampia condivisione da parte del Consiglio, a deliberare l’istituzione in riva allo Stretto del ‘Centro Cuore’, che per definizione deve prevedere la cardiochirurgia. Per l’attivazione del ‘Centro cuore’ voluta dal centrosinistra sono già stati spesi 23 milioni di euro, finanziati tramite la programmazione dell’articolo 20 sull’edilizia sanitaria e le tecnologie, e sono già stati attivati tutti i reparti collegati, come quello di emodinamica. Oggi costituirebbe uno spreco incomprensibile non attivare il reparto di Cardiochirurgia presso l’Hub di Reggio Calabria sotto la direzione dell’ateneo catanzarese. Ciò, evidentemente, non dovrà in alcun modo toccare la cardiochirurgia catanzarese, sia quella pubblica che quella privata, che dovranno continuare ad essere salvaguardate ed anzi potenziate. Su questo il governatore Scopelliti ha fornito ampie garanzie, oltre ad aver dato prova di un’attenzione fattiva verso sanità catanzarese, come dimostra il successo ottenuto sulla Fondazione Campanella, che oggi grazie all’efficacia della legge regionale 63 può programmare il suo futuro, dando certezze e prospettiva a tanti giovani medici e soprattutto fornendo una risposta di qualità per i tanti pazienti oncologici che non sono più costretti ai viaggi della speranza percurarsi. Un sistema sanitario sempre più efficiente, quello del capoluogo, capace di attrarre professionalità di straordinario livello come il prof. Carlo Pietro Voci, chirurgo toracico proveniente dal San Raffaele di Milano, e che avendo vinto un concorso all’Università Magna Graecia opererà a Catanzaro nel reparto dell’ateneo allocato nell’ospedale ‘Pugliese’. Quella che si sta costruendo in Calabria è una sanità virtuosa, capace di contrastare l’emigrazione sanitaria, consentendo ai cittadini di potersi curare a casa propria e contando su una qualità dell’assistenza uguale o addirittura migliore di quella che potrebbe essere fornita in qualunque altra struttura del nostro Paese. Tutte le forze politiche sono chiamate, responsabilmente, a contribuire a questo obiettivo, senza alimentare spinte campanilistiche che finirebbero per penalizzare tutti. A questo punto ritengo utile, una volta terminata la campagna elettorale, che le forze politiche si confrontino sulla strada da intraprendere, e che soprattutto gli esponenti del centrosinistra, bravi ad alimentare la protesta, spieghino qual è la loro proposta perché non vengano gettati al vento, con conseguente responsabilità erariale, i 23 milioni di euro che proprio loro hanno voluto investire, con la precedente giunta regionale, per realizzare il ‘Centro Cuore’ a Reggio Calabria”.

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