Pretendono soldi in cambio di prestazioni omosessuali:arrestati 25enne e due minori
Personale della Polizia di Stato della Squadra Mobile – reati contro il patrimonio - e del Commissariato di P.S. di Rossano, dopo articolate indagini ha tratto in arresto, Marco Meligeni, di 25 anni, pregiudicato, ed due minori I.F.C. di anni 17 e T.F. di anni 16, tutti di Corigliano Calabro, in esecuzione ad Ordinanze di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal GIP presso il Tribunale di Rossano e dal GIP presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro, poiché ritenuti responsabili, in concorso tra loro, della tentata rapina ai danni di N.A. 29 anni.
Le indagini hanno preso il via all’indomani della denuncia della vittima, sporta alla fine del mese di dicembre dello scorso anno, quando questa si era presentata negli uffici della Squadra Mobile ed aveva raccontato i fatti. A seguito di un alcuni contatti tramite video-chat su un sito di incontri e relazioni personali, la vittima, la sera del 30 dicembre 2012, si è recata a Corigliano Calabro per incontrarsi con alcuni giovani con i quali aveva concordato un incontro di natura omosessuale. Giunta al posto concordato, la vittima è stata raggiunta da due dei tre ragazzi con i quali aveva fissato l’incontro per poi allontanarsi inieme in auto in un luogo appartato lontano dal centro abitato.
Qui, è arrivato il terzo complice, unico maggiorenne. Al diniego della vittima di retribuire le loro prestazioni sessuali, i tre hanno iniziato a minacciarla e colpirla con schiaffi e calci, col chiaro intento di appropriarsi del denaro che aveva con sé, non riuscendovi per la reazione della stessa, che è riuscita ad attirare l’attenzione di un’autovettura che transitava per quella via.
In sede di denuncia, la vittima ha consegnato agli Agenti di Polizia della Squadra Mobile alcuni fotogrammi contenenti le immagini estrapolate dalle video-chat, nelle quali si potevano osservare i giovani autori della tentata rapina, nonché l’utenza cellulare sulla quale erano avvenute alcune comunicazioni per concordare il luogo dell’incontro. Alla precisa individuazione dei tre giovani si è arrivati anche attraverso indagini c.d. “atipiche”, consistite in alcuni accertamenti effettuati tramite l’esplorazione di alcuni profili del social network facebook. Dai profili dei giovani individuati, infatti, sono state estrapolate alcune immagini che hanno permesso agli Agentidi riconoscere con assoluta certezza i tre giovani autori del reato e, quindi, di procedere alla successiva formale individuazione della vittima.
Da questi dati, in appena un mese, gli agenti sono arrivati al riconoscimento dei tre giovani malviventi da parte della vittima.