Festa della donna. Il giornalismo al femminile secondo Annarosa Macrì
Cos’è il giornalismo? Un misto tra cinismo e pietas. Ed il giornalista? Deve essere orfano, non deve avere padri, padrini, padroni. Sono alcune risposte che ha dato la giornalista e scrittrice Annarosa Macrì nel corso della serata che l’amministrazione comunale di Crotone ha dedicato ai temi della comunicazione e del giornalismo visto dal mondo femminile nell’ambito delle iniziative per le celebrazioni dell’8 marzo.
La giornalista, a lungo collaboratrice di Enzo Biagi, ha incantato la platea della sala consiliare del Comune regalando una serata di alta professionalità e di sentimenti sinceri. Una serata dove le donne e la comunicazione sono state protagoniste con la partecipazione di giornaliste delle testate locali come Enrica Tancioni, Francesca Travierso, Laura Leonardi, Marina Vincelli, Giulia Tassone, Veronica Romano, Antonella Policastrese e che ha visto fare gli onori di casa dal vice sindaco ed assessore alle Pari Opportunità Anna Curatola e dall’assessore alla Cultura Antonella Giungata organizzatrici della manifestazione. Presenti le consigliere comunali Teresa Cortese e Michela Cortese.
Particolarmente apprezzati rispetto alla tematica affrontata, la violenza sulle donne, gli interventi dei rappresentanti della locale associazione di Libere Donne. Presenti anche rappresentanti del comitato pari opportunità dell’ordine degli Avvocati di Crotone. Un mestiere non una professione quello della giornalista. Si è definita una operaia della informazione Annarosa Macrì.
“In ogni articolo del giornale c’è un pezzo della nostra vita. Faccio questa professione da tanti anni. Ho scritto migliaia di pezzi. Eppure ogni giorno provo l’emozione di vedere la mia firma in calce ad un articolo. La passione non mi ha mai abbandonata” ha detto Annarosa Macrì ad un platea che comprende anche studentesse delle scuole crotonesi il cui sogno è fare proprio la giornalista.
Facendo riferimento al giornalismo al femminile lo ha curiosamente definito un mestiere per “vedove” o per “orfani”. “Purtroppo chi fa il giornalista non lo può fare con l’orologio alla mano. Ed ancora di più le donne che spesso debbono sacrificare la propria vita privata al servizio della notizia” ha aggiunto la giornalista Macrì. Cosa non debbono fare le nuove leve. “Non seguire la moda e non mutuare modelli maschili. Essere se stesse sempre. E’ la ricetta vincente” ha concluso Annarosa Macrì.