Barca, “livello paese alto, ci segnala soluzioni”

Catanzaro Attualità
Il ministro Fabrizio Barca

"Siamo in un Paese dove il livello di cultura, di istruzione della popolazione, dei nostri sindaci, di molti assessori, di una parte della amministrazione, di pezzi del volontariato, è talmente elevata che ci segnala, se sappiamo ascoltare, non solo bisogni ma anche soluzioni". Lo ha detto, rispondendo alle domande dei giornalisti il ministro della Coesione territoriale, Fabrizio Barca a margine della presentazione dei contenuti del workshop "Succede in Calabria - Progetti per l'affermazione dell'azione collettiva: un incontro con gli innovatori locali".

Durante la manifestazione sono stati presentati una serie di progetti innovativi con un confronto tra i responsabili dei singoli progetti e un nucleo di esperti, allo scopo di valutare, incoraggiare, responsabilizzare gli attori del territorio e creare dinamiche di networking. Il tutto alla luce delle 7 innovazioni contenute nel documento "Metodi e obiettivi per un uso efficace dei Fondi comunitari 2014-2020", predisposto dal Ministro per la Coesione territoriale, d'intesa con i Ministri del Lavoro e delle Politiche Sociali e delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Per il ministro "il problema è che quando passiamo alla soluzione ci chiudiamo in una stanza sia che si tratti della capitale di una regione o più spesso della capitale del Paese e non ascoltiamo le soluzione che ci sono. Son tutte buone le soluzioni che vengono dai territori no.

Ma è dalla valutazione, dalla discussione, dal confronto con queste soluzioni che quelle soluzioni spiccano si conoscono si diffondo e che noi troviamo la strada. Questo è il metodo nuovo. Per un motivo - ha concluso il ministro - perché abbiamo deciso dal primo gennaio del 2014 noi non mettiamo più un euro su investimenti pubblici ne al Sud ne il Valle da Aosta dove non sia chiaro il risultato atteso e dove non ci si convenga che la soluzione al quel bisogno sia convincente". Un incontro, quello proposto dal ministro, partecipato, ricco di contributi apportati da singole esperienze locali per crescere e fare rete".

"Il messaggio che lancio io, ma che stiamo lanciando in tanti, è molto semplice: noi sediamo su una pignata d'oro e non sappiamo aprirla". "Noi - ha aggiunto il ministro - abbiamo un patrimonio fatto di archeologia, di musei, ma fatto anche di terreni straordinari, di prodotti e di una diversità di prodotti agricoli incredibili, di genialità manifatturiera, di genialità della offerta turistica e la Calabria ne ha da vendere. Ma ne ha da vendere anche il resto del Paese". Un patrimonio, secondo Barca " che è stato accumulato da qualcuno che sono i nostri trisavoli, i nostri nonni, i nostri padri, non è un terreno che ci ha regalato qualcuno da fuori, dall'alto. Ce lo siamo costruito, se lo son costruito loro, solo che noi ci siamo seduti sopra e prendiamo un soldino la volta e c'è lo consumiamo, si chiama estrarre rendita del patrimonio".

(AGI)

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