Rossano, Rapani e Antoniotti: “Noi opposizione responsabile”

Cosenza Politica

Riceviamo e pubblichiamo una dichiarazione congiunta di Giuseppe Antoniotti e Ernesto Rapani, consiglieri provinciali nei confronti del PD di Rossano:

“Il Pd esiste! La sortita dell’anonimo rossanese, difensore d’ufficio del Presidente Oliverio, può essere almeno considerata utile per questo obiettivo raggiunto. Abbiamo scoperto che, forse, sotto le macerie di tutte le sconfitte elettorali degli ultimi anni, a Rossano ancora residua qualche testimone invisibile di questa sigla. Certo, non avremmo immaginato che l’occasione buona per certificare l’esistenza di questo fantasma dovesse essere nientemeno che l’attribuzione del reato di lesa maestà nei confronti di un’amministrazione provinciale che, secondo alcuni, dovrebbe restare per definizione immune da critiche e polemiche che erano e restano di natura squisitamente politica. Così non è e così non può essere, per molte delle questioni aperte nel territorio provinciale, nella Sibaritide in particolare e da noi puntualmente evidenziate.

Su tutte, la gravissima emergenza rifiuti divenuta tale, oggi, anche e soprattutto, per l’assoluta mancanza di programmazione negli anni passati, proprio da parte di una Provincia che, competente in materia, ha però di fatto e comodamente abdicato a delineare, così come doveva, quel necessario piano provinciale dei rifiuti che adesso viene invocato da tutti. Quanti continuano a parlare di esclusive responsabilità regionali in tema di non governo del ciclo dei rifiuti sono disinformati o ignoranti o più semplicemente demagoghi. I rifiuti, che consideriamo risorsa e non iattura, andavano e vanno governati nei territori dove questi vengono prodotti, preferendo il governo del problema all’allontanamento dello stesso e coinvolgendo le popolazioni in un percorso culturale che non è soltanto indirizzato al potenziamento della differenziata ma alla stessa riduzione pro capite di rifiuti. Su questa sfida, che doveva essere gestita con senso di responsabilità negli anni scorsi, la Provincia è stata notoriamente latitante. Un dato, fra gli altri, lo conferma: siamo, oggi, la provincia calabrese più estesa, più popolata ed al tempo stesso quella del tutto priva di impianti e discariche a servizio. Probabilmente si è preferito assecondare le chiusure portate avanti dagli enti locali ed alimentare una pericolosissima cultura del no a tutto, della quale, oggi, tutti ne sopportiamo le conseguenze.

Queste riflessioni, lo ripetiamo di natura politica e lontane da qualsiasi tentazione personalistica, le abbiamo sempre fatte e sostenute, in tutte le sedi, chiedendo (invano!) un confronto anche in consiglio provinciale. Certo, su altre questioni, da opposizione responsabile e non preconcetta, abbiamo anche avuto modo di condividere talune scelte dell’Amministrazione Provinciale. Ma capiamo bene che, questo metodo di civiltà nella dialettica politica resta distante anni luce dalle nebbie in cui continua ad annaspare qualche menestrello locale di una sinistra che non riesce ad avere cittadinanza alcuna nella gente. Sulla questione sanità, poi, preferiamo davvero stendere un velo pietoso, non ritenendo la classe dirigente del PD, o almeno di quel che resta di questo partito, degna di credibilità su questo argomento. E’ a tutti noto del resto il contributo dato in passato dal centro sinistra rossanese in termini di spoliazione, smantellamento, militarizzazione e trasformazione dell’Asp, dell’Ospedale e del diritto alla salute in merce e scambio clientelare. Se vi è stato un commissariamento della sanità e se è partita, tra mille difficoltà e non anche senza qualche errore su scala locale, un’azione obbligatoria di risanamento economico e culturale, finalizzata anzi tutto a stoppare l’emorragia in questo settore regionale, è stato proprio per i danni enormi inferti da quanti hanno trattato la sanità come strumento elettorale e personale. Questa Città, nel 2011, è uscita da anni di autentico degrado, abbandono, anarchia ed isolamento, perché vittima del caos amministrativo e delle contraddizioni di un centro sinistra e di un PD che è imploso prima di essere cancellato dalla maggioranza dei rossanesi.

Oggi, sotto il peso delle ipoteche economiche lasciate in eredità dal malgoverno di cui il Pd era principale azionista, il centro destra sta governando tutte le emergenze quotidiane, riportando regole, ordine e programmazione, in una fase di gravissima crisi e di notevole disagio sociale che attraversa l’Italia intera e che solo qualche tribuno di se stesso potrebbe strumentalizzare. Di tutt’altro non ci compete né interessa parlare. Come già detto in mille altre occasioni, di incubi e fantasmi che continuano a torturarlo, qualche rappresentante locale del Pd dovrebbe parlarne, serenamente, in altre sedi e con qualche esperto in materia. La Politica è un’altra cosa.”


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