Cosenza, Tribunale del malato: lettera aperta al direttore dell’Asp

Cosenza Salute

"In questo momento di profonda crisi, non solo economica ma anche di valori, in cui il caos e l’incertezza regnano sovrani, la sanità e, conseguentemente, la tutela dei cittadini sono messe a forte rischio". Questo l'incipit della lettera aperta a firma di Domenico Oliva, Coordinatore Territoriale Tdm Alto Tirreno Cosentino. "Assistiamo impotenti - continua la nota del Tdm - alla impossibilità, da parte di chi è preposto, a fornire risposte certe e concrete che garantiscano la sicurezza e l’efficienza di un supporto essenziale nei servizi di assistenza sanitari primari. In una condizione di smarrimento così evidente, in cui si nota il continuo altalenare di servizi da una area geografica all’altra, da una struttura ospedaliera all’altra, all’interno della nostra azienda sanitaria; in un momento in cui l’utenza calabrese sempre più si rivolge all’offerta di servizi sanitari ed ospedalieri, di diagnostica e di cura, di altre regioni, con evidente maggiorazione di spesa a carico del nostro servizio sanitario regionale; in un simile scenario ancora una volta l’invito, a Lei rivolto, è quello di porre maggiore attenzione all’importanza ed al ruolo del Terzo Settore nella organizzazione e gestione di alcuni servizi ed in un contesto di razionalizzazione delle spese per la gestione degli stessi che, altrimenti, graverebbero con costi notevolmente maggiori sulle casse dell’ASP. Il ricorso alle organizzazioni di volontariato, che in altre realtà regionali è consolidato e integrato nelle aziende sanitarie da decenni, è una delle ultime risorse per una azienda sanitaria, quale quella di Cosenza, che è tra le più estese d’Italia così come anche di più complessa gestione organizzativa a causa anche della conformazione topografica del territorio. Tale preziosa risorsa volontaristica non deve, però, indurre l’azienda ad attuare atteggiamenti vessatori che, nel loro protrarsi, sono destinati a indurre la scomparsa di tali risorse dal contesto aziendale, conferendo, successivamente, la parte da leone solo ad alcuni di tali soggetti a tutto svantaggio dell’ASP. Il risparmio per l’ASP è enorme ed innegabile, rispetto a quei servizi che dovrebbe altrimenti gestire in proprio, mi riferisco a servizi di gestione e potenziamento delle postazioni 118, di sostituzione delle ambulanze ASP, di trasferimento di pazienti tra ospedali, di accompagnamento di dializzati; ugualmente è incontrovertibile un miglioramento della qualità e della capillarizzazione dell’offerta assistenziale all’utenza ed alla collettività più in generale. In un momento storico in cui il costo di materiali, carburanti, automezzi, ecc. e, pertanto, il costo generale di un servizio è lievitato enormemente rispetto ad anni addietro, è necessario tener presente, facendo anche ricorso a valori etici e morali spesso distratti da parte degli enti pubblici, la preziosità del servizio svolto dal volontariato, l’organizzazione tecnica e professionale, spesso disattesa dalle stesse aziende sanitarie, a cui le stesse organizzazioni devono giustamente sottostare con costi non indifferenti né trascurabili. La circostanza di affidare la gestione del servizio al volontariato è già da sola condizione di grande risparmio per l’ASP; in altre realtà regionali il legame e l’integrazione creatisi tra aziende sanitarie e associazionismo sanitario è così forte da rendere difficile la distinzione tra i due soggetti; credo che ciò sia possibile anche nell’ASP di Cosenza, a tutto vantaggio della collettività oltre che delle finanze e dell’organizzazione dell’azienda, e l’invito che Le rivolgo è quello di sovraintendere al ricorso al volontariato da parte aziendale affinchè l’azienda sanitaria si ponga come “organo di tutela” del volontariato e non come “causa di sfruttamento e vessazione economica dello stesso.” La invito - conclude il coordinatore - ad avvalersi dello stesso non come attuale e momentanea opportunità di aiuto da sfruttare e prosciugare bensì come viva risorsa da alimentare ed alla quale attingere continuamente per un arricchimento non solo economico dell’azienda ma anche organizzativo attribuendo al volontariato il giusto valore e la giusta importanza che è innegabile debba avere".