Rossano: turisti giapponesi in visita nella città bizantina
Un gruppo di visitatori provenienti dal Giappone, in occasione delle festività pasquali, hanno fatto tappa a Rossano, nel corso del loro tour nel Sud-Italia, alla riscoperta delle antichità bizantine. Ciò è stato possibile grazie ai rapporti di collaborazione intrapresi dalla Cooperativa “Neilos” (società di servizi turistici e gestore del Museo Diocesano di Arte Sacra) con un’agenzia di viaggio con sede in Roma. La comitiva di turisti giapponesi è stata accompagnata e guidata da Natalino Scino, giovane laureato e conoscitore di molte lingue straniere, facendo scoprire loro il ricco patrimonio artistico che, da diversi secoli, contraddistingue la città bizantina.
I nipponici, durante il giro turistico nel borgo antico, hanno visitato, tra l’altro, la Cattedrale dedicata a Maria SS. Achiropita, il Museo Diocesano di Arte Sacra, Il Codex Purpureus e, infine, il Monastero di Santa Maria del Patire. Una nota di merito, inoltre, è necessaria rivolgerla alle tre ragazze della Cooperativa Neilos (Grazia Mascaro, Rosa Urso e Daniela Pirillo) che, grazie alla loro qualificata preparazione, hanno spiegato al gruppo nipponico, in modo preciso e dettagliato, la storia e la provenienza del Codex in cui all’interno sono riportati i Vangeli di Matteo e Marco. Un manoscritto, in oro e in argento, che si presenta con testi in greco e lettere maiuscole su finissima pergamena color porpora. Si tratta, dunque, di un testo unico al mondo composto da 188 fogli, divisi in due registri, risalente al V-VI secolo dopo Cristo.
Un documento antico e pregiato che, ogni anno, richiama in città numerosi studiosi, turisti e studenti di diversi istituti scolastici. Rossano, dunque, ha molto da offrire al turista sia per le sue bellezze naturali e sia per il suo ricco patrimonio artistico, per cui ben vengano una serie di iniziative finalizzate ad incrementare il turismo, di massa e di qualità, in un’area, la Sibaritide, dove vi è la necessità di creare uno studio di fattibilità per rilanciare il territorio jonico cosentino in cerca, tuttora, di un pronto e definitivo riscatto. Un’occasione, tra l’altro, per incrementare l’economia locale e offrire, allo stesso tempo, nuovi posti di lavoro a quanti vivono, ancora oggi, nella speranza di assistere ad un futuro migliore.