Regione, Gigliotti (Pd): “Garantire la trasparenza dei gruppi consiliari”
Fernanda Gigliotti, componente dell'assemblea nazionale del PD, ha scritto a Sandro Principe, capogruppo del PD in Consiglio Regionale, Nicola Adamo, ex capogruppo regionale del Pd, Alfredo D'Attorre, commissario regionale del partito, Pierlugi Bersani, segretario nazionale. "E' di oggi - scrive - la notizia che dieci consiglieri regionali e quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi consiliari sono finiti sotto indagine dopo gli accertamenti della Guardia di Finanza a Palazzo Campanella sulla destinazione dei fondi destinati ai rimborsi dei gruppi consiliari regionali. La procura di Reggio Calabria, nei giorni scorsi, infatti, avrebbe iscritto sul registro degli indagati quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi di Palazzo Campanella, e con essi dieci consiglieri regionali che dovranno dare spiegazioni di fatture e ricevute che non convincono gli inquirenti.
Per tutti l'accusa e' di peculato. Avrebbero infatti distratto soldi pubblici per finalita' non istituzionali. Sono anni ormai - aggiunge - che come iscritti al PD e come vostri elettori, chiediamo al gruppo consiliare del PD di ieri e di oggi, la pubblicazione dei bilanci di ieri e di oggi e le pezze giustificative, indicando espressamente anche i nomi e i cognomi dei consulenti del gruppo. Vi chiediamo troppo se per una volta vi sforzaste di arrivare prima della magistratura e pubblicaste bilanci, pezze giustificative e nomi dei consulenti del gruppo regionale del PD dalla costituzione ad oggi? Oggi siamo tutti pronti a dire che dobbiamo ridurre i costi della politica, il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, e poi quando ne abbiamo l'occasione, guarda caso, votiamo la proposta di Scopelliti che riduce i consiglieri regionali da 50 a 40, violando la legge che imporrebbe la riduzione a 30, e aspettiamo che la magistratura ci venga a fare i conti in tasca, anzicche' prendere l'iniziativa e rendere trasparente i costi della politica regionale.
La risposta all'antipolitica e al populismo la deve dare la politica e non la magistratura".