Arcavacata, convegno sul tema delle primavere arabe
Le ‘primavere arabe’ sbocciate dopo l’autoimmolazione per protesta di Mohamed Bouazizi, giovane ambulante in una città del sud della Tunisia, hanno costituito per i Paesi rivieraschi del Mediterraneo e del Vicino Oriente ciò che la caduta del ‘muro di Berlino’ significò per l’Europa del tempo, nel 1989, avviando per i Paesi ex comunisti dell’area una transizione che dopo quasi un ventennio potrebbe dirsi tuttora in corso.
Oltre alle ragioni economiche e sociali proprie dei relativi Paesi, la realtà delle rivoluzioni attive sull’altra sponda del Mediterraneo e del Vicino Oriente, tuttavia, risulta molto più complessa di quella presente nella transizione democratica e costituzionale post-comunista in Europa, imponendo a tutti un vero e proprio sforzo volto a “capire le primavere arabe” (come recita il titolo di un bel e-book di Le Monde diplomatique) in ragione delle specificità sociali, culturali e storico-politiche dei Paesi arabi, ora sfidati da un dialogo, che non può non riguardarli, fra modernizzazione post-coloniale e democrazia, fra fondamentalismo religioso e laicità e fra tradizione e modernità, più in generale, anche in ragione dello sviluppo delle nuove tecnologie che consentono l’accesso (almeno del mondo giovanile) allo sviluppo delle idee democratiche nel mondo intero.
Nel Convegno organizzato dal Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’UniCal (“Transizioni e democrazia nei paesi del mediterraneo e del vicino oriente”, che si terrà il 10-11 aprile pv, presso l’Aula Caldora dell’UniCal) ne discuteranno studiosi italiani, spagnoli e francesi, con approccio multidisciplinare, nel quale la lettura costituzionalistica e quella politologica si intrecceranno proficuamente con quella storico e in particolare con la storia dei rapporti fra Islam e Stato.