Lo sport reggino in campo a sostegno delle imprese
Lo sport di Reggio Calabria scende in campo, e gioca per la solidarietà a fianco delle imprese locali. Questa la ragione dell’ entusiasmo che si respirava nella sala convegni del Centro Servizi L’Acquario, dove è stato presentato il contratto di sponsorizzazione che, fra le altre cose, da inizio a un legame di amicizia e di solidarietà con i ragazzi del villaggio di Nyandiwa, sulle rive del lago Vittoria, in Kenya.
Ma come è nata questa iniziativa ?
Tutto ha inizio nel 2011, quando la Regione Calabria, con il piano regionale per l’occupazione e il lavoro 2010/2013, promuove l’inserimento lavorativo di giovani disoccupati, assegnando ‘Borse lavoro’. A fronte del contributo per l’assunzione, ogni azienda/associazione “si impegna a versare un contributo volontario di € 1000 a favore di Società e/o Associazioni sportive dilettantistiche”. Clausola particolare, che suggerisce a 12 aziende di Reggio Calabria eticamente orientate, nonché aderenti a Libera, di cogliere questa opportunità per avvicinare il mondo dello sport al volontariato sociale e al contrasto alla ‘ndrangheta.
Dopo un breve confronto, la linea è chiara.
Il contributo volontario dovrà sostenere le realtà sportive la cui presenza in territori difficili assume valore sociale, quale occasione di aggregazione e di crescita. La sponsorizzazione, dovrà anche privilegiare chi, senza altro sostegno economico, promuove un modo di fare sport scevro da modelli basati esclusivamente sulla competitività, costi quel che costi e al di là delle regole.
Non hanno dubbi i rappresentanti delle aziende e delle associazioni: tramite il contributo “borse lavoro” i messaggi da veicolare saranno 3: impegno per la legalità, salvaguardia dell’ambiente, cooperazione internazionale. Temi e ambiti in cui i promotori sono da anni impegnati, sia a livello cittadino che nei comuni dell’area Grecanica della provincia di Reggio Calabria.
Tre ambiti attraverso i quali avvicinare al volontariato e alla solidarietà internazionale i tanti giovani che praticano varie discipline sportive, attivando percorsi di conoscenza di queste problematiche con modalità che insieme verranno stabilite.
Questo impegno verrà reso visibile su tutti i campi di gara, nelle varie città in cui si svolgeranno i campionati: accanto ai marchi delle aziende, sulle divise degli atleti campeggeranno i loghi di Libera, dell’Associazione No al Carbone, del Progetto Calabria for Harambee Kenya.
Loghi che rappresentano un impegno civile che è stato illustrato dalle testimonianze di Mimmo Nasone, referente di Libera; Francesca Panuccio, attivista dell’associazione No al Carbone; Antonio Labate, Coordinatore dei progetti cui aderisce la rete Calabria for Harambee a Nyandiwa(Kenyai.
Piacevolmente sorpresi per l’originalità dell’iniziativa, i tre testimoni hanno sottolineato la forte potenzialità insita nel coinvolgimento del mondo dello sport , e perciò dei tanti ragazzi che lo praticano , alle tematiche individuate.
Nasone, durante il suo intervento, non è riuscito a trattenere una punta di commozione perché felice di scoprire realtà in netta controtendenza rispetto al ripetersi di notizie di attualità che potrebbero far sembrare ogni struttura del territorio calabrese fatalmente collusa al malaffare. E ha rimarcato come il messaggio di Libera, tramite lo sport, possa raggiungere vaste schiere di giovani, per affiancarli in un più deciso impegno quotidiano per la legalità.
La sponsorizzazione della cultura ambientalista e nello specifico del “NO alla centrale a carbone”, darà maggior visibilità alla lotta che l’associazione “Area grecanica-No al Carbone” sta sostenendo per evitare la costruzione di questo impianto sul litorale di Saline Joniche. E, sottolinea Francesca Panuccio, il contratto di sponsorizzazione ci darà la possibilità di spiegare ai giovani il perchè di questa scelta per la salvaguardia del territorio grecanico, della sua popolazione, delle sue peculiarità turistiche.
Il reggino doc Antonio Labate, in città per una parentesi familiare nel continuo girovagare per il mondo alla ricerca di fondi per la “sua” Nyandiwa, prendendo la parola ha rimarcato l’efficacia dello sport nel lanciare messaggi sociali. È una sperimentazione che sta dando buoni risultati anche in Africa, facendo sperimentare ai ragazzi le loro grandi potenzialità ed aumentandone l’autostima; oltre ad creare un forte senso di identità e di aggregazione sociale. In questo senso Calabria For Harambee sta fornendo un grosso apporto, sostenendo la realizzazione di un centro sportivo frequentato da centinaia di giovani e in grado di ospitare eventi sportivi per l’intera regione del Gwassi. E sarebbe bellissimo creare gemellaggi sportivi fra le squadre di Reggio Calabria e le squadre di Nyandiwa, dando un grande contributo al superamento di barriere culturali ancor oggi presenti e che il linguaggio comune dello sport può abbattere con maggior facilità.
All’appuntamento non è voluto mancare Sergio Campolo, ex calciatore di Reggina e Fiorentina, desideroso di dare il proprio contributo per coordinare le squadre che, aderendo a Libera Sport a Reggio Calabria , promuoveranno il tema della legalità in questo importante settore.
In sintesi: da un obbligo contrattuale è nata un’opportunità di coinvolgimento sociale. Con la sottoscrizione del contratto di sponsorizzazione, a Reggio Calabria si è aperto un nuovo scenario, con nuovi orizzonti di crescita per le società sportive e i loro aderenti. Si è imboccata la strada per costruire ponti fra mondi simili. Si è dato l’avvio alla sperimentazione di una inedita sinergia di impegno civile.
Sono 13 gli sponsor che hanno usufruito di borse lavoro. Le società sportive che riceveranno il contributo sono: A.S.D.“Team Handball “, A.S.D. “Cicloturistica 2001”, “Nuovo Basket Soccorso”, A.S. D. “Palizzi Calcio”, A.C.D. “ Condofuri 2009”.
Le associazioni sponsorizzate:
Libera – associazioni e numeri contro la mafia
Area Grecanica – No Carbone –
Calabria for Harambee – coord.di associazioni per lo sviluppo del Gwassi (Kenya)
Gli impegni assunti:
-aderire ai programmi di Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie;
- esporre sulle maglie da gioco slogan etici;
- sostenere lo sport nel sud del mondo, con particolare riferimento ai progetti promossi da Calabria for
Harambee in Kenya.