Coldiretti: come la burocrazia può distruggere una impresa
La Coldiretti Calabria facendosi interprete di un accorato grido di allarme e di aiuto da parte di Mimmo De Paola conduttore e “anima” dell’agriturismo “Fondo dei Baroni” adiacente al centro storico di Serra San Bruno e promotore insieme ai suoi collaboratori di un turismo sostenibile, in una delle località che per ambiente, cultura e spiritualità rappresenta una vera e propria eccellenza nella nostra regione ha scritto una lettera al sindaco del Comune di Serra San Bruno Bruno Rosi. In presenza però di una vicenda che il sindaco ben conosce, e che mette a rischio la sia la sopravvivenza di una struttura che da lustro alla nobile cittadina che gli stessi livelli occupazionali, è evidente che “non possiamo restare inermi e tacere” precisa il presidente Pietro Molinaro.
La vicenda, è relativa alla ospitalità, offerta, su richiesta del sindaco, nella struttura agrituristica, ad un gruppo di ragazzi egiziani che partecipavano al progetto “Pitagora Mundus” promosso dalla Regione Calabria e da ISCAPI in qualità di soggetto attuatore e coordinatore per conto della Regione. Un progetto senza dubbio lodevole e che con lo spirito che contraddistingue l’accoglienza da parte dei calabresi – si legge nella lettera - e la generosità del “managment” dell’agriturismo, è stato immediatamente condiviso. Dopo un patto tra gentiluomini con il sindaco, con il relativo servizio affidato, è stata richiesto al Comune di Serra San Bruno la stipula della convenzione, per disciplinare contrattualmente i servizi che l’agriturismo stava già rendendo e cioè quelli di pernottamento per un totale di circa 4000. La convenzione, non è stata mai firmata per i dinieghi dell’Amministrazione Comunale, e quando “Fondo dei Baroni” si era determinato nel sospendere il servizio, il soggetto attuatore del progetto (ISCAPI) si è sostituito al Comune assumendosi l’onere del pagamento dei servizi sottoscrivendo il relativo contratto.
Ma ad oggi, il risultato è che “Fondo dei Baroni” non ha ricevuto il pagamento del dovuto e si assiste ad un balletto di responsabilità che è l’esempio concreto di come la burocrazia può rovinare una attività e peggio ancora la vita delle persone. Il risultato di tutto questo, è la mancanza di liquidità e il sovraindebitamento dell’impresa con ulteriori oneri, il ritardo nei pagamenti degli stipendi e dei fornitori, e il licenziamento di tutti i dipendenti a partire dal prossimo 4 giugno. Rivolgendosi direttamente al sindaco Rosi, la Coldiretti chiede al sindaco, per la parte di Sua competenza, di intervenire con tempestività e velocemente per la risoluzione della problematica e comunque di fare chiarezza su una situazione che tra l’altro riguarda una attività e cittadini del suo comune.