Regione: Talarico incontra 40 studenti egiziani
"Il Mediterraneo è la grande sfida a cui in particolare il Mezzogiorno italiano deve guardare. In secondo luogo, l'unione mediterranea della logistica, del commercio equo, del turismo a basso impatto, dell'apprendimento interculturale, è ciò che serve a un'Europa dei popoli che punti sul territorio meridionale quale area strategica. In tal senso, la vostra presenza oggi qui ci fa più che piacere, perché è frutto di un positivo processo di integrazione che veda la Calabria in prima fila". L'ha detto questa mattina il presidente del Consiglio regionale Francesco Talarico accogliendo quaranta ragazzi egiziani vincitori di borse di studio (proveniente dal Cairo) e seguiti dall'Istituto d'istruzione superiore "L. Einaudi" di Palmi nell'ambito di un progetto concordato tra la Regione Calabria, l'Ambasciata egiziana e l'Ufficio scolastico regionale. A rappresentare le modalità del progetto che ha come finalità la formazione dei ragazzi nel rispetto della loro identità ma con l'occhio attento all'integrazione in un mondo globalizzato, sono state la dirigente dell'Istituto Carmela Ciappina e la referente del progetto "Pitagora" Giovanna Condello.
"La cultura - ha aggiunto il presidente Talarico dopo aver spiegato ai ragazzi le tappe del processo legislativo in capo all'Assemblea di cui è presidente - è l'investimento più importante per i giovani in un mondo che sta cambiando con rapidità e che dai giovani esige capacità di adattamento e competenza. Questo progetto è quindi positivo per più versi, sia per la vostra formazione che per i significati politici e culturali di cui è portatore nell'ambito delle relazioni tra l'Italia ed i Paesi della sponda sud del Mediterraneo. In tal modo, anche la Calabria contribuisce a rafforzare i processi di democratizzazione in corso che vanno sostenuti, nell'interesse comune, attraverso scambi politici, culturali, ma anche di carattere economico". Il presidente Talarico, infine, ha fatto riferimento alla necessità di un dialogo fitto tra il Mezzogiorno italiano e Paesi come l'Egitto, anche perché - ha sostenuto - "come risulta dal Rapporto Censis l'Italia, oltre che per rapporti storici con i paesi della riva Sud, il Mediterraneo lo ha in casa, visto che, secondo dati recenti, nel nostro Paese lavorano e fanno impresa più di 675.000 mediterranei dell'area africana soprattutto marocchini, tunisini ed egiziani, ovvero il 15,9% del numero totale di stranieri che vivono entro i nostri confini". (Agi)