Comune Crotone: ospitato il Convegno “Il bambino nelle famiglie inseparabili tra tribunali e servizi psicosociali”
L’aula consiliare ha ospitato questa mattina il seminario “il bambino nelle famiglie in-separabili tra tribunali e servizi psicosociali” organizzato dalla sezione crotonese della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare con il patrocino del Comune di Crotone.
Non è la prima volta che il palazzo comunale si apre a tematiche sui minori come ha sottolineato nel suo intervento l’assessore alla Cultura Antonella Giungata che nel portare al numeroso pubblico presente il saluto del sindaco Vallone ha evidenziato come “il compito di una amministrazione è anche quello di creare e favorire le condizioni affinché i problemi connessi alla crescita dei bambini e alla loro tutela escano dai confini familiari per essere affrontati all’interno di tutta la comunità”.
Una tematica importante quella affrontata dalla Scuola Romana di Psicoterapia Familiare che a livello nazionale svolte attività di formazione, clinica e di ricerca seguendo un modello sistemico – relazionale che esplora la persona e le relazioni evolutive della famiglia. Il seminario di oggi si è proposto di stimolare uno scambio tra le figure che operano nei contesti psicosociali e giuridici che tutelano il bambino, il quale in momento critici come separazioni coniugali o conflittualità familiari diventa spesso conteso tra i genitori, servizi ed istituzioni.
Autorevoli gli interventi moderati dal Dott. Nicola Capozza, responsabile della sezione crotonese della Scuola Romana di Psicoterapia Familiare. Sono intervenuti l’avv. Monica Allevato presidente della Camera Minorile di Cosenza, l’avv. Brunella Converso giudice onorario presso il Tribunale di Paola, la dott.ssa Maria Teresa Laino psicologa e psicoterapeuta, la dott.ssa Angela Malvaso presidente dell’ordine professionale degli assistenti sociali della Calabria e il prof. Carmine Saccu neuropsichiatra infantile.Con questo seminario si è inteso potenziare una comunicazione circolare tra operatori e servizi nell’interesse della tutela del minore.
Il modello sistemico adottato dalla Scuola Romana permette, attraverso la lettura del funzionamento e delle relazioni tra sistemi, superando le semplicistiche definizioni “buono/cattivo o “giusto/sbagliato”, di favorire interventi consapevoli ed integrati.