Praia a mare, inaugurazione del monumento alle vittime del mare

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Il 23 giugno alle 19,30 nel parco comunale Onda Sud di Praia a Mare ci sarà l’inaugurazione del monumento “Alle vittime del mare” nel trentennale della scomparsa di Pino Cazzolato e Franco Licordari. Organizzazione del Motoclub Gli Amici – GeoarteOnlus. Promotore, Pasquale La Gatta. Ideazione artistica Salvatore Pepe. Collaborazioni operative Soc. Onda Sud, Nicodemo Marmi, Ditta Ignacchiti, Officine Bossio, Arch. Francesco Gentile.

A presentare l’opera sarà Carlo Andreoli-Critico d’arte: “Ora mi tiene l’onda / ed i venti mi rivoltano sul lido”. Così nel sesto libro dell’Eneide, Virgilio fa parlare Palinuro: il nocchiere mitico di Enea che vinto dal sonno, e fiducioso d’un vento di bonaccia troppo infìdo, precipitò nel mare, assieme al suo timone, e vi trovò la morte su queste nostre coste, belle e amare.

“Perciò ti prego / per lo splendore casto del cielo e per i venti” esortava Palinuro “strappami da questo male estremo”. E la Sibilla Cumana gli portò conforto, predicendogli che un giorno il popolo vicino gli avrebbe eretto un sacrario “ed il luogo avrà in eterno il nome Palinuro”.

Giacché se il Mare conta le sue vittime, innocenti martiri d’un sogno inquieto e vago d’inseguita libertà, è pur vero che la Terra, e la sua Gente, compie da sempre azione di risarcimento: nell’elevare a quelle vittime un ricordo duraturo, che valga perlomeno a rappacificare la contesa che divide da sempre terra e mare, così come vita e morte.

Ed in tal senso si muove questo evento, che si tiene adesso lungo la costa di Praia a Mare: di fronte all’isola di Dino, là dove circa 30 anni addietro perirono tra i flutti due giovani di Praia che, come Palinuro, ebbero forse una fiducia incauta in un mare che promette miraggi e talora appresta solo sventure.

Anche per loro, come per tutte le vittime del mare, un piccolo sacrario: concepito coi canoni moderni dell’arte ma che dell’arte rivendica la sacralità di sempre, tesa ad esaltare nelle forme e nei suoi simboli un valore eterno di cultura e civiltà, cioè di vita.

L’opera, ideata dall’artista Salvatore Pepe, è stata eretta coll’ausilio accorto e volontario di maestranze locali, è formata da due vele di cemento (rivestite di marmi policromi) che si levano decise sopra lo sfondo mobile del mare di Praia e del verde di macchia che adorna la sua spiaggia".