Cinquefrondi: lavoro nero, un arresto e sequestri

Reggio Calabria Attualità
Le condizioni in cui vivevano gli extracomunitari

All'alba di ogg i Carabinieri della Stazione di Cinquefrondi e della Compagnia di Taurianova hanno dato esecuzione ad 1 ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di Rocco Damiano Sorbara, 53enne imprenditore agricolo di Cinquefrondi, responsabile di sfruttamento di manodopera clandestina e sfruttamento a fini di lucro della permanenza di stranieri in Italia Vittime sono alcuni extracomunitari che, in spregio a qualsiasi norma e, soprattutto, a qualsiasi forma di rispetto per la vita e la dignità umana, venivano alloggiati in condizioni al limite della sopravvivenza ed in totale assenza delle più basilari condizioni igieniche, per poi essere impiegati con orari e ritmi massacranti nei campi. Il tutto per un compenso appena sufficiente a comprare qualcosa da mangiare. È stato inoltre disposto il sequestro preventivo dei terreni ove gli stranieri venivano fatti lavorare: ben 6 vaste particelle di terreno agricolo e l'immobile in cui venivano alloggiati i malcapitati.

Le indagini | L'indagine si è sviluppata nel giro di appena un mese, grazie alla particolare determinazione nel contrasto allo sfruttamento dell'immigrazione adottata da parte della Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Giuseppe Creazzo, e dal Tribunale di Palmi. La vicenda ha avuto origine nei primi giorni dello scorso mese di maggio, allorquando quattro immigrati centrafricani, due del Mali, un ivoriano ed un senegalese, fattisi coraggio, hanno deciso di denunciare i soprusi cui erano sottoposti.
I Carabinieri, con i loro riscontri, hanno dimostrato che Rocco Damiano Sorbara, pregiudicato: aveva favorito la permanenza in Italia degli stranieri clandestini adibiti ad attività lavorativa per la raccolta di agrumi, retribuendoli saltuariamente con la cifra di non più di 20 €, di gran lunga al di sotto dei limiti minimi previsti dalla legge; costringeva gli extracomunitari a vivere in condizioni disumane, portandoli personalmente sul luogo di lavoro, ove svolgevano turni massacranti, era recidivo, per aver commesso in passato reati analoghi; da mesi aveva completamente smesso di pagare gli stranire, lasciati alla fame.