Turismo: tra Polia e Filadelfia alla scoperta della Woodwardia radicans
Nel ricco patrimonio naturalistico vibonese è annoverato un vero e proprio gioiello botanico, un'antichissima specie di felce che apparve sulla Terra tra i 300 e 200 milioni di anni fa, la Woodwardia radicans.
Questo vero e proprio fossile vivente è presente in numerose aree del territorio provinciale ed oltre a rappresentare una rarità botanica che attira l'interesse di studiosi e ricercatori, può esprimere anche una forte attrattiva per forme sostenibili di turismo naturalistico.
Sulla base di questa premessa, il presidente della Provincia Francesco De Nisi ha effettuato recentemente un sopralluogo nel territorio compreso tra Filadelfia e Polia, lungo il torrente Milo. Ad accompagnarlo c'erano il responsabile locale del Fondo per l'ambiente italiano (Fai), Carmine Lupia, l'esperto di ecologia forestale e direttore dell'Istituto agrario di Botricello, Raffaele Lupia, ed un gruppo di esperti escursionisti composto da Francesco Montauro, Carmelo Campisano, Giovanni Caruso e Giovanni Lacaria.
La presenza della Woodwardia è stata riscontrata in numerosi siti, spesso raggruppata in colonie formate da centinaia di esemplari, presenti prevalentemente alla base dei profondi e suggestivi canyon che costellano quest'area. Inserita nella lista delle specie vegetali a grave rischio d'estinzione, la felce dei dinosauri cresce rigogliosa nel Vibonese, dove è presente anche in altre zone della provincia. Nel corso dell'escursione, sono stati fotografati anche numerosi anfratti, ricchi di stalattiti e formazioni calcaree, oltre che di numerose altre piante di particolare interesse botanico.
Al fine di valorizzare questa risorsa, alcuni cittadini di Polia e Filadelfia appassionati di natura, hanno recentemente fondato un'associazione con lo scopo di promuovere un progetto di valorizzazione del territorio attraversato dal torrente Milo. L'obiettivo è giungere all'istituzione di un Sic (Sito di interesse comunitario), che possa favorire la tutela della Woodwardia e del suo delicato ecosistema. «Un'iniziativa interessante - ha commentato De Nisi - perché mira alla salvaguardia di una risorsa naturalistica di grande interesse scientifico, ma nel contempo può favorire lo sviluppo di nuove forme di turismo sostenibile».
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco di Polia, Carmelo Bova, il quale ha auspicato che questo progetto possa realizzarsi al più presto.