Pacenza sulla fiaccolata contro la violenza sulle donne
“Apprezzo e supporto in toto l’iniziativa di un gruppo di cittadini crotonesi che, in maniera del tutto spontanea e senza alcun colore politico, hanno organizzato una fiaccolata per fermare la violenza sulle donne e al contempo commemorare tutte le vittime di femminicidio”. È quanto afferma, in una nota, il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Salvatore Pacenza, in merito alla fiaccolata “Illuminiamo la notte per dare voce al silenzio” che si terrà stasera, sul lungomare di Crotone, con raduno a piazzale ultras dalle ore 21.00.
“La violenza di genere – commenta l’onorevole Pacenza – purtroppo continua ad essere tristemente presente nell’agenda mediatica italiana e ha avuto un apice di disumana barbarie solo qualche settimana fa anche qui in Calabria. Ogni donna umiliata e maltrattata che subisce in silenzio è da considerarsi una sconfitta per l’intera società. Queste prevaricazioni di genere non possono più continuare ripetersi nel chiuso delle mura domestiche. Ecco perché dobbiamo sostenere queste donne a intraprendere una battaglia che, ad oggi, è per loro ancora lontanata. Dobbiamo sostenere queste donne, senza cedimenti ed indifferenza, perché denuncino i maltrattamenti. Non c’è via d’uscita da questi orrori se non si innesca quel cambiamento culturale che faccia comprendere alle vittime l’importanza della denuncia, mostrando loro che il contesto sociale in cui vivono non è così assente e distante, come invece appare molto spesso ai loro occhi”. “La città di Crotone partendo dal basso – conclude l’onorevole Pacenza – grazie al comitato organizzatore della fiaccolata, ha scelto di farsi portavoce della non violenza verso le donne. Tutto ciò significa fare una scelta ben precisa dalla quale nessuno di noi può esimersi perché è una battaglia di civiltà e di democrazia. Per tale ragione invito la cittadinanza a partecipare numerosa questa sera. Ogni singola fiaccola che si accenderà rappresenterà una mano tesa verso una vittima invisibile”.