San Giovanni in Fiore, polizia provinciale recupera cucciolo di capriolo
Il personale della Polizia Provinciale di Cosenza, in servizio presso il Distaccamento di San Giovanni in Fiore ha tratto in salvo un cucciolo di Capriolo maschio, rinvenuto dal comandante la stazione dei Carabinieri di Crotone lungo la SP 211 in località Carlomagno, nel comune di San Giovanni in Fiore, area ricadente in zona 2 del Parco Nazionale della Sila.
Il piccolo cucciolo rischiava di essere investito dalle auto in transito sulla provinciale che porta a Lorica, in questi periodi molto trafficata per la presenza dei primi turisti estivi che popolano la Sila. Immediato l’intervento della Polizia Provinciale, che ricevuta una segnalazione ha prontamente recuperato il selvatico, poi trasportato presso il Centro Natura dell’U.T.B. – Corpo Forestale dello Stato, sito in località Cupone nel comune di Spezzano della Sila, dove sarà amorevolmente accudito dagli operatori specializzati del Corpo Forestale, che hanno sollevato già diversi cuccioli trovatelli o feriti di Capriolo e Cervo. La Polizia Provinciale di Cosenza, diretta dal dott. Giuseppe Colaiacovo è da sempre fortemente impegnata per la salvaguardia delle specie protette, contro ogni forma di bracconaggio e depauperamento del patrimonio faunistico e ambientale della vasta provincia di Cosenza. Gli agenti della Polizia Provinciale che hanno recuperato il piccolo “bamby”, come tradizione, anche per altri cuccioli allevati e ospitati presso il Centro Natura del C.F.S., hanno voluto battezzarlo con il nome di “Carletto”, proprio perché rinvenuto nella località di Carlomagno, nel cuore del Parco della Sila. Nell’occasione, la Polizia Provinciale di Cosenza, ricorda, che non bisogna assolutamente toccare i cuccioli, è sconsigliato anche solo avvicinarsi per curiosità, spesso sono nascosti dalle madri, tra l’erba alta o nel fitto sottobosco e non sono per niente in stato di abbandono. Allo stato di cucciolo, i caprioli sono molto vulnerabili e fragili, si rischia di comprometterne la sopravvivenza anche una volta recuperati. In questo caso si è trattato di un evento eccezionale in quanto l’animale era sulla sede stradale rischiando di essere seriamente investito, quindi è stato provvidenziale e giustificato l’intervento del militare.