Estorsione ai dipendenti: Cgil su arresto imprenditore lametino
“L’arresto dell’imprenditore lametino, accusato di estorsione ai danni dei dipendenti, fa emergere in maniera inquietante la crisi di un sistema economico che in questi anni ha guardato esclusivamente al profitto negando, per questa via, i diritti dei lavoratori. - È quanto afferma in una nota Giuseppe Valentino il Segretario Generale della CGIL Catanzaro – Lamezia -Se fossero confermate le accuse in fase di giudizio (arricchimento illecito ed estorsione nei confronti dei suoi lavoratori dipendenti), ci troveremmo di fronte ad un fatto gravissimo, di prevaricazione, ricatto e asservimento di lavoratori che per bisogno, sono stati costretti ad accettare condizioni di sfruttamento sia sul piano dell’orario di lavoro che sul piano della retribuzioni.
La violazione dei contratti nazionali, in Calabria e nella nostra Provincia, sta assumendo dimensioni sempre più allarmanti, perché la minaccia del licenziamento viene usata come un’arma da parte dei datori di lavoro per sottopagare e sfruttare i propri dipendente. Situazione certamente aggravata dalla crisi economica, ma soprattutto dalle politiche nazionali che in questi anni, con leggi e riforme, hanno indebolito i lavoratori ed il sindacato.
Così facendo, si è permesso ad imprenditori senza scrupoli, di sottrarre indebitamente ai lavoratori e alle rispettive famiglie il giusto compenso per l’effettivo lavoro svolto. – Continua la nota -mQuesta situazione favorisce anche la paura tra i lavoratori che, per evitare il licenziamento, rinunciano (quando non gli viene espressamente proibito) ad iscriversi al sindacato e a protestare contro queste ingiustizie. Molti lavoratori, di fatto, si rivolgono alle nostra Camere del Lavoro, per pretendere i propri diritti, solo dopo essere stati licenziati.
L’appello che la CGIL rivolge a tutte le lavoratrici e ai lavoratori costretti in condizioni precarie e mal retribuite, di cercare il sindacato dentro il luogo di lavoro, perché è solo in questo modo, che si può trovare la forza di ribellarsi ed avere la reale possibilità di cambiare le condizioni all’interno della propria azienda.
A chi istituzionalmente e’ preposto al controllo, la CGIL chiede di intensificare l’impegno con uomini e mezzi, al fine di prevenire e smascherare imprenditori senza scrupoli che approfittano del bisogno non accontentandosi di guadagnare il giusto. – Conclude la nota - Ai parlamentari, alle forze politiche, che guardano al LAVORO come uno strumento per difendere la nostra Repubblica, che sul lavoro si fonda, e la democrazia, che può far vivere dignitosamente il nostro popolo, la CGIL chiede di farsi promotori di leggi che individuino in questo odioso reato di sfruttamento dell’uomo sull’uomo, pene esemplari.”