Confimprese turismo: week end in Calabria non può costare come settimana in Mar Rosso
"Il comparto turistico italiano non ha eguali al mondo. Eppure, a leggere le statistiche e le indagini di mercato, tanto appeal e tanta bellezza non si traducono in primati che dovremmo naturalmente avere", questa la considerazione di Giuseppe Sarnella, presidente di Confimprese Turismo Italia, in riferimento all’indagine che Future Brand ha condotto su 118 paesi e dalla quale è emerso che il “marchio Italia” è in assoluto tra i primi al mondo per attrattive legate alla “cultura”, “cibo” e “shopping” oltre ad essere la prima destinazione dove i turisti “vorrebbero andare”. Eppure, nonostante un marchio che “tira” il nostro paese si piazza quindicesimo nella classifica finale delle destinazioni.
“Se certe classifiche ci vedono arrancare la responsabilità non è certo dei privati e delle imprese. Il turismo genera il 10% del Pil nazionale e fornisce occupazione ad oltre 2 milioni e trecentomila persone, eppure non esistono ad oggi politiche fiscali incisive che possano farci sorridere. Non c’è traccia di provvedimenti che mirino ad abbassare il costo del lavoro o ad abbassare l’ Iva, non si vuole sbullonare la mostruosa macchina burocratica che tutto rallenta, gli enti locali continuano ad aumentare tasse e balzelli, è troppo limitata la possibilità di far gestire ai privati la concessione di siti archeologici, musei e palazzi. Da parte dello Stato ci sono ancora troppi ritardi. Serve un rapido e incisivo cambio di marcia. Se il sito archeologico di Pompei o il Colosseo – propone Sarnella - fossero gestiti da privati sono certo che non chiuderebbero per sciopero e non avremmo assistito a quelle scene tristi di turisti in fila di fronte ai cancelli chiusi che hanno fatto il giro del mondo. Leggere, inoltre, che Pompei potrebbe uscire dai siti Unesco patrimonio dell’Umanità è un pericolosissimo segnale d’allarme”, spiega Sarnella.
“I privati che operano nel settore turistico, siano essi piccoli imprenditori o capaci di far crescere grandi marchi, in questi anni hanno dato, e continuano a dare, il massimo. Fanno la loro parte in modo egregio. Ogni operatore del settore sa che è fondamentale migliorare i propri standard e offrire un servizio sempre migliore per rimanere competitivi. E’ necessario, se vogliamo scalare la vetta della classifica mondiale, che anche il Governo, di intesa con le parti sociali e gli enti locali, faccia la loro di parte iniziando delle serie e incisive politiche sul turismo. Le nostre coste, le isole e l’entroterra italiano non hanno nulla da invidiare a quello degli altri paesi. Ma se una settimana all inclusive in Mar Rosso costa come un week end in una delle meravigliose località calabresi la responsabilità non è più dei singoli operatori che di fronte a certa concorrenza sono impotenti”, prosegue Sarnella.
“Bene i tavoli strategici paventati dal Ministro Bray, apprezzo l’interesse che sta manifestando, ma ogni singolo lavoratore del comparto turistico auspica che da quei tavoli escano fatti e proposte concrete”, conclude il Presidente di Confimprese Turismo Italia.