Riace, Cgil: al via i campi laboratorio “Diritti, legalità ed immigrazione”
Avranno inizio domenica 28 luglio i campi-laboratori “Diritti, legalità ed immigrazione” promossi dall’Arci Comitato Territoriale di Reggio Calabria, dallo SPI CGIL Reggio-Locri e dalla CGIL Rc-Locri. L’edizione di quest’anno - informa una nota della Spi Cgil Rc-Locri e Arci Comitato territoriale Reggio Calabria - vedrà due gruppi di partecipanti (di età compresa tra tra i 15 ed i 70 anni, tra cui alcuni attivisti dello SPI Cgil dell’Emilia Romagna) che, nel periodo che va dal 28 luglio al 10 agosto, saranno impegnati a Riace in attività laboratoriali incentrate sulle tematiche-guida dei campi che avranno come filo conduttore le dinamiche di riscatto territoriale e di integrazione: dalla difesa dei diritti alla conoscenza delle migrazioni, sino all’approfondimento delle strategie di contrasto alla criminalità organizzata.
La sede delle attività sarà uno dei borghi più affascinanti della Provincia di Reggio Calabria, denso di significati culturali e politici: Riace. Nel “paese dell’accoglienza” che, da anni, porta avanti percorsi di integrazione dei richiedenti asilo, i partecipanti si confrontareranno sul rapporto tra ‘ndrangheta e immigrazione, sulle politiche di inclusione sociale come quelle sviluppate nella stessa cittadina di Riace e sulla convivenza con “i nostri concittadini senza diritto al voto”. Oltre all’integrazione e alle migrazioni, grande attenzione verrà riservata al tema dei poteri criminali e a quello delle strategie di contrasto alla ‘ndrangheta. Saranno proposti ai partecipanti percorsi originali alla scoperta delle caratteristiche strutturali ed espressive della realtà calabrese, ma anche delle storie – spesso dimenticate - di resistenza culturale e territoriale.
A partire, ma non solo, da quello che i posti sanno raccontare. La “Locride”, terra di agguati e, fino agli anni Novanta, di sequestri di persona, è anche il luogo dove la Calabria ha espresso la sua parte migliore: le bellezze naturali, infatti, si uniscono alla determinazione ed al coraggio dei suoi abitanti. Proprio per sviscerare il fenomeno, così come avvenuto nella scorsa edizione dei campi, si svolgeranno diversi incontri. Così i ragazzi e i volontari dello Spi potranno ascoltare le storie di impegno politico e civile di personaggi del mondo politico-istituzionale, da sempre impegnati nella lotta alla ‘ndrangheta. Parleranno delle proprie esperienze e delle proprie azioni per la legalità: Domenico Lucano, Primo cittadino di Riace; Maria Carmela Lanzetta, sindaco di Monasterace; Elisabetta Tripodi, sindaco di Rosarno; Maria Antonietta Sacco, assessore di Carlopoli; Mimma Pacifici, Segretario Generale Cgil Rc-Locri. E tanti altri rappresentanti del mondo delle Istituzioni e non. Inoltre, si tratterà del tema della memoria e del ricordo delle vittime di ‘ndrangheta durante una tavola rotonda con i redattori di Stopndrangheta.it e si discuterà delle forme di sottomissione (che purtroppo esistono) e di resistenza attiva.
I partecipanti conosceranno così luoghi, protagonisti e ricevere elementi utili per poter partecipare attivamente, seppur in ambito laboratoriale, al confronto con le realtà del territorio e all’elaborazione di idee e proposte in prospettiva progettuale e di respiro nazionale. La formula è basata sul target lavoro-formazione, perché i ragazzi potranno lavorare nei laboratori di Riace, discutere del tema “Migrantes” a Rosarno con chi se ne occupa giornalmente come, per esempio, Filippo Miraglia (Rep. Arci Naz.), ascoltare le testimonianze degli immigrati. La giornata di chiusura e di verifica si terrà a Villa San Giovanni.
I laboratori di Riace 2013 consentiranno ai partecipanti di vivere un’esperienza articolata, variegata ed emozionante. Tra i volontari dello Spi Cgil e i giovani partecipanti, Riace acquisterà un valore in più: quello di cittadina del confronto, nella consapevolezza del valore della condivisione e dello spirito critico costruttivo. Per questo, verranno messe in primo piano le contraddizioni, le difficoltà, che si vivono in una terra martoriata dal problema economico, politico e da quello ‘ndranghetista. Ma, soprattutto, si accenderà un faro su un’altra realtà parallela: quella di chi vive con coraggio, con la speranza di migliorare, di costruire un futuro diverso. Fatto di legalità e giustizia.