Truffe: la Gdf esegue quattro arresti e sessantuno denuncie
Le Fiamme Gialle di Locri hanno arrestato un noto commercialista di Siderno, che, per favorire ditte riconducibili in alcuni casi alla criminalità organizzata locale, attraverso privilegiati contatti con un ufficiale e il maresciallo della compagnia di Locri, è riuscito a reperire notizie riservate su accertamenti fiscali in corso, condizionando l'esito finale dei controlli a vantaggio dei suoi "clienti". Le indagini coordinate dal Procuratore Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone e dirette dal Procuratore Aggiunto Nicola Gratteri, coadiuvato dalla dott.ssa Maria Luisa Miranda hanno portato all'arresto di quattro persone, di cui non sono stati resi noti i nomi, e alla denuncia per truffa e falso di 61 persone. A dare il via all'inchiesta, circa due anni fa, sono stati i dubbi sorti su strane fughe di notizie dagli uffici della Finanza di Locri. Sulla base dei primi accertamenti riservati, i sospetti sembravano convergere sulla pista interna, per cui erano state avviate attività investigative che, attraverso il massiccio impiego di intercettazioni telefoniche, ambientali e videoregistrazioni, hanno consentito di portare alla luce un articolato sistema corruttivo. Gli inquirenti sottolineano il fatto che siano stati gli stessi finanzieri a portare avanti la delicata attività d'indagine. Preziose sono risultate le intercettazioni audiovisive eseguite nello studio commerciale del ragioniere arrestato che hanno evidenziato la frequente presenza in quel luogo di uno dei due ispettori. Le indagini tecniche hanno anche permesso di scoprire un vasto giro di incidenti stradali fasulli posti in essere con la compiacenza di medici che redigevano falsi certificati sanitari attestando danni fisici inesistenti, di un carabiniere, che eseguiva i rilievi stradali, e di alcuni periti assicurativi, che convalidavano le pratiche assicurative. Il meccanismo delle truffe, che vede coinvolto l'ufficiale, era, secondo gli inquirenti, tanto semplice quanto efficace. Venivano, infatti, reperiti i mezzi, trovati i soggetti falsi feriti, procurati referti medici ad hoc e fatti eseguire sul luogo del finto incidente i necessari rilievi di polizia. Su una vettura, in particolare, volutamente danneggiata per inscenare un falso sinistro, gli investigatori avevano posizionato una microspia potendo, così, ascoltare in diretta quanto stava accadendo.