Rinviato al 15 giugno processo per concussione ex presidente Cri

Catanzaro Cronaca

Dopo 6 anni è arrivato nell'aula del giudice dell'udienza preliminare di Catanzaro il procedimento su presunti casi di concussione alla Croce rossa italiana, che travolse l'allora presidente provinciale del capoluogo calabrese Elia Diaco. In base alle ipotesi d'accusa di concorso in concussione Diaco, medico noto a Catanzaro anche per la sua attivita' di volontariato, fini' agli arresti domiciliari, il 29 aprile del 2004 e fu rimesso in liberta' dopo 15 giorni dal Riesame con una decisione poi annullata dalla Cassazione ma riconfermata dal Tribunale, come richiesto da accusa e difesa che non ravvisarono piu' alcuna esigenza cautelare, anche perche' il medico lascio' subito il suo posto alla Cri. Quel giorno i carabinieri diedero esecuzione a un'ordinanza cautelare emessa dal gip di Catanzaro, in base agli indizi emersi dalle investigazioni partite a seguito di esplicite denunce, sporte da militari della Cri in servizio presso l'aeroporto di Lamezia Terme che nei loro racconti avevano additato il presidente come colui che li avrebbe "indotti" a versare parte del proprio stipendio fra i 600 e gli 800 euro ai volontari che li affiancavano. Concussione "consumata", invece, l'ipotesi a carico di Jose' e Carioti ai quali, sempre secondo l'ipotesi d'accusa che parla di concorso con lo stesso Diaco sarebbero andati mensilmente la meta' delle spettanze di altri due denuncianti F. I. e S. L. Oggi, dopo la requisitoria del pm la parola e' passata agli avvocati delle parti civili, prima del rinvio al prossimo 15 giugno, quando sara' la volta delle arringhe dei difensori degli indagati