Cletofestival, “Associazione La Piazza”: l’insegnamento di don Ciotti
«Il "no" diventi "Noi"». Un'altra sfida vinta per l'associazione La Piazza di Cleto. Coraggio, trasformiamo i nostri no, dei no necessari come no alla mafia, no alla corruzione, no all’ illegalità, no alla violenza, no alla povertà in “Noi” perché il cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi. L’augurio che vi faccio è: innamoratevi della vita»: sono le parole conclusive della lettera con cui don Luigi Ciotti ha salutato il popolo del Cletofestival. Il miglior modo per ripartire iniziando già a pensare all'edizione 2014. Si è conclusa con un grande successo di pubblico la terza edizione della manifestazione ideata e promossa dell’associazione La Piazza in collaborazione con Emergency (rappresentato da Giuseppe Villarusso nella serata inaugurale) e Libera.
Gastronomia a km0, musica, dibattiti, mostre, performance teatrali e visite guidate sono stati gli ingredienti che hanno “dato gusto” alla manifestazione che ha ormai superato i confini locali richiamando visitatori da ogni parte della Calabria. Un successo che gratifica gli organizzatori, stanchi ma soddisfatti del consenso registrato in queste tre serate che hanno animato la vita del borgo di Cleto. Inoltre, la splendida lettera che don Ciotti ha fatto pervenire all'associazione La Piazza ha creato da subito grandi aspettative per il futuro della manifestazione.
Il Cletofestival - si legge ancora nella nota dell'Associazione - ha rappresentato e rappresenta un grande luogo di incontro e contaminazione tra idee, saperi, musica e arte. Negli corso degli anni l'associazione ha dedicato grandi sforzi all’interscambio culturale, avviando da quest'anno una fiorente collaborazione con il corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell'Università Statale dell'Insubria di Varese, che ha patrocinato la partecipazione di una delegazione di studenti coordinata dal docente Francesco Foti. Tutti gli ospiti della tre giorni agostana hanno posto l'accento sull'importanza di iniziative che – come questa – hanno un forte radicamento nella popolazione locale.
ll tema su cui il festival ha focalizzato l'attenzione dell'edizione 2013 è stato la coscienza: «Dal latino conscientia – per citare ancora le parole di don Luigi Ciotti – che deriva da conscire ossia "essere consapevole". E per essere consapevoli dobbiamo conoscere. C’è un peccato del sapere, un sapere di seconda mano da sconfiggere. Conoscere è un atto d'amore. La conoscenza permette di non essere superficiali e di fare delle scelte consapevoli. E per combattere la mafia è necessario essere delle persone consapevoli. Ricordiamoci sempre che il problema più grave non è solo chi produce il male ma quanti guardano e lasciano fare. Il cambiamento ha bisogno di noi. Il cittadino oltre ad avere diritti ha anche doveri. È necessario prendere coscienza del fatto che abbiamo delle responsabilità».
Ricco e variegato il programma artistico di quest'anno, che ha spaziato dalla musica tradizionale dei Dedalus allo spettacolo teatrale “Pierrot e la luna” di Amalia Ruocco alla mostra “Arte e coscienza d’oggi” allestita all’interno del centro storico curata da Carola Nicastro dell'associazione la Piazza. Molto apprezzato, il 20 agosto, il concerto della carovana di “Musica contro le mafie”: due momenti musicali di grande valore artistico, capaci di far divertire e ballare il pubblico che ha interagito con lo spettacolo del giovane talento Federico Cimini e dei “decani” della Spasulati Band, tanto da convincerli a suonare ben oltre la programmazione in scaletta.
Intrattenimento e riflessione, dicevamo. Non sono mancati i momenti discussione, con due incontri organizzati per offrire una manifestazione elementi di crescita culturale: società civile e giornalisti non solo locali – Antonello Caporale del “Fatto quotidiano” ha potuto onorare l'invito slittato l'estate scorsa, presenti all’iniziativa anche di Pippo Callipo, imprenditore impegnato da sempre nel sociale e punto di riferimento per la “Calabria che resta” e Gianfranco Posa, attivista ed ambientalista del Comitato civico Natale De Grazia di Amantea – si sono confrontati su stato delle cose e prospettive future, impegno e stato sociale, ambiente e cultura
Ricco di spunti, come nelle previsioni, il dibattito“Coscienza pulita” moderato dal giornalista Rino Mioio con Gianni Speranza, sindaco di Lamezia Terme, Michele Tripodi, primo cittadino di Polistena e Maria Carmela Lanzetta, già sindaco di Monasterace.
E, come in ogni festival che si rispetti, non è mancata la gastronomia: un gastronomia di “coscienza”, appunto, nata dalla fusione tra tipicità locali e prodotti di Libera terra.
Facendo un bilancio della manifestazione, è possibile affermare che la ricetta che l’associazione La Piazza ha messo “sul tavolo” risulta vincente. «La cosa che sorprende tutti – commenta Franco Roppo Valente del cletofestival -recependo un idem sentire di tutti quelli che sono passati da Cleto nelle varie edizioni – è che il festival, è nato e cresciuto negli anni senza nessun finanziamento pubblico, dimostrando come al di là delle istituzioni si possano realizzare eventi culturali a beneficio della collettività».
Non resta che mandare a memoria le parole di don Ciotti: «È importante che ci siano appuntamenti dove si intrecciano musica, cibo e cultura. Perché è la cultura che dà la sveglia alle coscienze. Non dimenticatelo mai. Siate sempre persone curiose, informate, non vivete di sentito dire e soprattutto non chiudetevi nei vostri recinti. Tenete sempre spalancate le finestre del cuore e della mente». Ci rivediamo nel 2014.