Castrovillari, Riabilitazione intensiva, Piero Vico: “No a servizi – doppioni”

Cosenza Salute

“Nel partecipare al Tavolo permanente della Sanità del Pollino e dell’Esaro ho espresso autocritica rispetto all’atto deliberativo approvato nell’ultimo consiglio comunale di Castrovillari circa la richiesta dell’istituzione di un’unita’ operativa complessa di riabilitazione intensiva nell’ospedale spoke di Castrovillari”. E’ quanto scrive il consigliere provinciale e comunale, Piero Vico.

“Tale reparto – scrive Vico - è già configurato con esattezza dal Piano Sanitario Regionale con il codice 56, concernente proprio la riabilitazione intensiva presso l’ospedale di Mormanno e non può essere svuotato di contenuti e stravolto da altre richieste.

Secondo le linee guida del Ministero della Salute la riabilitazione intensiva (Codice 56) è “una unità per il recupero di disabilità importanti, modificabili, che richiedono un elevato impegno diagnostico medico specialistico ad indirizzo riabilitativo e terapeutico, comprensivo di interventi multidisciplinari e multiprofessionali intensi. E’ rivolto a pazienti che hanno superato la fase acuta della malattia disabilitante e permangono in una condizione di rischio potenziale di instabilità clinica, tale da rendere necessaria un’assistenza medica specialistica riabilitativa e di nursing, specificatamente dedicati nell’arco delle 24 ore, nonché di un supporto multi specialistico e tecnologico, di livello ospedaliero”.

Altre richieste di tale natura per il Territorio del Pollino e dell’Esaro perciò devono ritenersi, in questa fase, inopportune perchè rischiano di minare e indebolire il progetto per la realizzazione della riabilitazione intensiva ( Codice 56 ) a Mormanno.

Da quì l’importanza della decisione presa nella riunione del Tavolo di sviluppare un confronto nella Conferenza dei Sindaci e di porre più attentamente lo sguardo sullo Spoke di Castrovillari per affermare l’offerta sanitaria che si vuole potenziare. Solo l’unità, la condivisione e la concertazione sinergica può aiutare ad ottenere risposte a partire da quella complessità di esigenze che provengono dalle popolazioni, di cui i sindaci sono sintesi.

L’interesse ed un lavoro serio per il malato non può che partire da quell’unità Territoriale da cui non si può prescindere per supportare proposte che rafforzino tutte le specificità delle strutture presenti nel comprensorio, sostanziando sempre più le necessità di salute che provengono dai pazienti.

E’ questo che riaffermeremo al direttore generale dell’ASP ed al Commissario Regionale, bandendo ogni fuga in avanti , certi che battersi a tutela del diritto alla salute ed assistenza dei cittadini è anche ribadire queste priorità e principi.”