Lavoro, da domani in sciopero i 5mila precari calabresi
Gli oltre 5.000 Lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità compresi i lavoratori ex art. 7, e tutti i precari del bacino storico istituzionalizzato calabrese, sono nuovamente chiamati alla mobilitazione regionale ad oltranza a partire da domani, "per rivendicare - spiega un docuemnto dei sindacati di categoria - una soluzione ad una vertenza che ha ormai raggiunto i caratteri di emergenza sociale". La mobilitazione si articolera' su base comunale e provinciale, con presidio presso i Comuni e gli enti utilizzatori e blocco dei servizi, "in un crescendo - spiega la nota - di iniziative di protesta, anche eclatanti, già previste per le prossime settimane, e che si concluderà soltanto quando il Consiglio Regionale approverà la variazione di bilancio. Come NIDIL CGIL, FELSA CISL e UIL TEMP - continua il documento dei sindacati - non mancheremo di fare sentire forte la voce dei lavoratori presidiando il Palazzo del Consiglio a Reggio Calabria, in occasione della relativa seduta del Consiglio, che ci aspettiamo venga convocata senza ulteriori tentennamenti e rinvii. Finora come sindacati confederali - é scritto - abbiamo dimostrato grande responsabilità nella gestione della vertenza, evitando che si potessero innescare strumentalizzazioni e pericolose degenerazioni, ma con uguale determinazione siamo fermi nel ribadire che la misura é ormai colma e che ci aspettiamo azioni concrete e risolutive dalla Regione".
Secondo i sindacati, "occorre riavviare i processi di stabilizzazione del bacino Lsu-Lpu, per ottenere il riconoscimento previdenziale, garantire la copertura economica necessaria al pagamento di sussidi ed integrazioni fino al 31 dicembre 2013, prendere atto della storicizzazione della spesa, ormai ultra quindicennale, e quindi prevedere le risorse necessarie già in sede di bilancio di previsione, superando il carattere transitorio della Legge 10 del 2013. In questa mobilitazione - prosegue la nota - chiediamo ai Comuni ed altri enti tilizzatori di esprimere fattivamente la solidarietà al personale LSU LPU, superando indecisione ed equivoci, aderendo alla protesta e comunicando alle prefetture di riferimento i disagi riscontrati per il blocco dei servizi resi da Lsu Lpu". Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp con i rispettivi segretari Generali Antonio Cimino, Carlo Barletta e Gianvincenzo Petrassi ritengono "che la Legge di stabilità sia un passaggio fondamentale al fine di affrontare e superare lo stato di precarieta' nella pubblica amministrazione e per questo deve coinvolgere necessariamente, interventi di stabilizzazione del precariato storico pubblico, che includa anche gli oltre 5.000 Lsu e Lpu calabresi, sapendo che occorreranno deroghe nazionali e volontà politiche per superare i paletti del blocco del turn over e dei patti di stabilità, e per questi motivi aderiranno massicciamente allo sciopero nazionale proclamato da CGIL CISL e UIL, portando le loro ragioni e manifestando il loro stato di disagio". (AGI)