Confartigianato Crotone: considerare proposta “rottamare” cartelle esattoriali
"È da prendere in grande considerazione la proposta di “rottamare” le cartelle esattoriali. Confartigianato Crotone è da circa due anni che ha invitato più volte i Sindaci e, tramite gli organi di stampa, tutta la politica nazionale e regionale, che dovrebbe essere attenta ai veri problemi dei Cittadini, a deliberare a livello locale e legiferare a livello regionale e nazionale sulla definizione bonaria degli incassi dei vari tributi che ormai stanno opprimendo e deprimendo sia le famiglie che tutto il nostro tessuto produttivo imprenditoriale. - Lo si legge in una nota della Segreteria Provinciale di Confartigianato Crotone -
La proposta del PDL di reperire fondi, revisionando tutto il sistema sanzionatorio e di fatto rottamando tutte le cartelle esattoriali, che in questi anni sono diventati veramente opprimenti, va verso le richieste che in tempi non sospetti noi avevamo auspicato.
Le cartelle di Equitalia nelle famiglie e tra gli imprenditori sono diventate un vero incubo poiché la quasi totalità degli interessati, considerata la crisi devastante, non è più in grado di mantenere fede alle scadenze preso atto, in primis, dei balzelli di cui sono gravati queste ingiunzioni di pagamento.
Che le tasse siano un obbligo, i cittadini lo sanno bene, ma far pagare balzelli e quant’altro che triplicano le somme dei tributi è diventato qualcosa di inverosimile e di insostenibile.
La proposta di questa forza politica di maggioranza governativa ci dà la speranza che venga recepita anche dagli altri Partiti, siano essi di maggioranza o di minoranza, perche con una giusta risoluzione si metta fine, una volta per tutte, a queste difficoltà generali che stanno creando ansie, preoccupazioni e depressione.
Auspichiamo pertanto - si legge ancora - che i Partiti individueranno un sistema di riscossione molto meno costoso e in grado di essere recepito da tutta quella platea di cittadini che oggi non sono in grado, purtroppo, di ottemperare ai pagamenti programmati.
Un sistema equo oggi potrebbe significare per tutti gli Enti interessati l’utilizzo di somme incagliate da anni e il ritorno in bonis di tantissimi nostri concittadini che di fatto rientrerebbero fra quei contribuenti virtuosi con versamenti sopportabili.
Forse, fatto questo, sarebbe il caso di andare a scovare, con più determinazione, tutte quelle persone che continuano a fare i furbetti.
Dirimere queste problematiche vuol dire occuparsi del futuro dell’intero Paese. È su questi temi che tutti siamo chiamati a dare risposte al di là delle tante promesse che abbiamo ascoltato e fatto finora. Speriamo che tutti si confrontino serenamente e diano soluzioni concrete e non demagogiche; risolvere questi condizionamenti generali potrebbe significare un inizio serio per creare un po di fiducia tra la Gente e dire a tutta la popolazione che sono governati da persone che non pensano solo alle loro cose ma anche a quelle problematiche che in alcuni momenti hanno partorito anche azioni cruenti".