Terzo appuntamento con Leonardo, insieme agli esperti del pentagramma
Una genialità forse meno conosciuta, quella di Leonardo musicista e ideatore di strumenti musicali che, anche nell’arte cara ad Euterpe, ha lasciato traccia di sé e fa ancora parlare. Questo l’argomento del terzo incontro, svoltosi lo scorso 10 novembre a Cosenza, presso il Museo dei Bretti e degli Enotri, nell’ambito del progetto Leonardo, promosso dal Forum Telesiano, in collaborazione col Comune di Cosenza, la Exadream di Milano e l’associazione artistico-culturale “La Dama di Broglio” di Trebisacce. Appuntamento nel segno dell’Aria, elemento rarefatto, invisibile e indispensabile, anche per generare e propagare le melodie che dalla Natura agli strumenti musicali, passando per la voce umana, allietano da sempre udito e spirito. A presentare Leonardo, sotto tale veste, Michele Sangineto e Giovanna Motta; il primo, poliedrico personaggio che assomma in sé la passione e la pazienza dell’artista-artigiano: costruttore di strumenti musicali antichi – testati dalla bravura dei figli, eccellenti musicisti e membri, con i genitori, dell’Ensemble Sangineto – ideatore di festival di musica popolare, profondo conoscitore di strumenti ritratti nei dipinti rinascimentali , ha ripercorso, in sintesi, prima le tappe della sua vita, dalla natia Albidona alla Brianza generosa che gli ha fatto “dono” di un meraviglioso mestiere, poi di secoli di storia musicale, scivolati veloci su una serie di immagini di alcune “invenzioni” vinciane come la famosa lira, a forma di testa di cavallo, il piano-viola o la tromba a doppio mantice, per terminare in un assaggio di note tirate fuori con levità da un prezioso salterio a 32 corde, realizzato dallo stesso Sangineto, che ha estasiato il pubblico. Giovanna Motta, studiosa di Paleografia e Filologia musicale e testuale, diplomata al Conservatorio Verdi di Milano in Composizione e Strumenti a percussione, esperta di Prassi esecutiva e Tecnica dell’Arpa Antica, fondatrice dell’Ensemble Adelchis che esegue musiche antiche, ha tratteggiato la storia musicale del tempo di Leonardo, illustrando lo stato dell’arte coevo, ed offrendo al pubblico una piccola porzione della sua appassionata bravura come esecutrice musicale col suo gruppo. In chiusura di serata, il consueto omaggio del Maestro Epeo – la litografia de l’Ultima Cena – agli ospiti e una dolce ed accorata Ninna nanna – su melodia e testo di Piero De Vita - eseguita per sola voce da Ada De Paola, giovane talento canoro di Trebisacce. Sipario “goloso” con alcune specialità dei tempi di Leonardo – romània di pollo e vino speziato - preparate da Mariagrazia Innecco e Tina Trentinella, e la torta bianca realizzata dalla pasticceria Renzelli, con la supervisione di Giovanna Motta, esperta, tra l’altro, di Cucina Storica. A riprova che il passato, o meglio, il tempo che noi umani consideriamo già trascorso, spesso ritorna, rivive e si lascia riassaporare, nelle note di uno strumento o nel gusto di una pietanza. Prossimo appuntamento al primo dicembre, con Giovanni Pelosini che tratterà de “la Divina Proporzione”, liason tra macrocosmo galattico e microcosmo cellulare. Il fascino del Genio continua…